Infermiera aggredita in carcere: salvata dagli agenti di custodia

Ennesimo episodio di violenza all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere: infermiera aggredita in carcere: salvata dagli agenti di custodia.

Aggressione ai danni di un’infermiera in servizio al carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere.

Le urla di aiuto dell’operatrice hanno attirato l’attenzione degli agenti penitenziari accorsi in suo aiuto.

A denunciare l’accaduto i sindacati Fp Cgil – Cisl-Fp, attraverso i  segretari provinciali con delega alla Sanità, rispettivamente Ciro Vettone e Nicola Cristiani.

“Desideriamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alla collega aggredita in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove, teniamo a precisare, ci sono ben 1000 detenuti e mancano gli agenti di custodia. La collega è stata salvata per miracolo dagli agenti accorsi alle sue grida. Come potrà tornare a lavoro trovandovi le stesse condizioni di disagio che l’hanno messa già a rischio”.

Dai sindacati fanno sapere che si sono moltiplicate le aggressioni agli operatori sanitari, non solo nei pronto soccorso ospedalieri ma in tutte le strutture che fruiscono di un servizio medico e infermieristico.

Oltre a quanto accaduto nel penitenziario sammaritano, infatti, sono avvenuti atti di violenza nei confronti del personale infermieristico anche nella Rems di Calvi Risorta, la struttura sanitaria residenziale di restrizione che ospita detenuti con problemi psichiatrici, senza dimenticare gli episodi nei pronto soccorso ospedalieri e nelle emergenze del 118.

Piena vicinanza anche alle altre vittime di violenza, come il medico aggredito a Mondragone e l’autista del 118 preso a pugni dal marito di una paziente.

“Piena vicinanza anche alle altre vittime di violenza, come il medico aggredito a Mondragone e l’autista del 118 preso a pugni dal marito di una paziente – sottolineano Vettone e Cristiani -. Il vero problema è che le violenze sono la diretta conseguenza dell’estrema carenza di personale che implica una rischiosa assenza di sicurezza. Questo il motivo principale della nostra richiesta di incontro con il prefetto, urge un potenziamento dell’organico”.

“Il personale sanitario è sottoposto quotidianamente a pressioni di ogni genere e servono provvedimenti a breve termine e risolutivi per poter rispondere con efficacia anche a quanto prescritto dal D.L. Sicurezza”.

“Nel frattempo gli operatori sanitari del carcere di Santa Maria Capua Vetere e della Rems stanno chiedendo il trasferimento, ma i nuovi assunti non accettano l’assegnazione perché hanno paura”.

“Noi siamo giustamente preoccupati per la tranquillità di lavoratori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, che lavorano con abnegazione. Per tutti questi motivi chiediamo a stretto giro di posta un tavolo tecnico con il prefetto”.

 

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Redazione

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