Napoli. Approvato ddl collegio Revisori Conti disposizioni tempi interventi riqualificazione ambientale cave

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal vice presidente vicario del Consiglio regionale, Tommaso Casillo, ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Disposizioni per la disciplina del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Campania” sottolineando che “si tratta di una legge fondamentale che disciplina l’importante organo di controllo interno e di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione che opera in raccordo con la competente sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti”, introdotta all’esame dal Presidente della II Commissione, Francesco Picarone (Pd).

Il Consiglio ha, altresì, approvato con  23 voti favorevoli, su 39 presenti, 15  voti contrari e  1 astenuto, il ddl “Disposizioni sui tempi per gli interventi di riqualificazione  ambientale delle cave ricadenti in aree ed in Zone altamente critiche (ZAC) e per le cave abbandonate del Piano Regionale delle Attività Estrattive”.

 “Questa legge non consente alcun aumento di volumi attualmente autorizzati – ha chiarito il Presidente della IV Commissione Luca Cascone –  ma si prevede solo un tempo superiore per poter completare il processo di risanamento ambientale delle cave perché la crisi economica non ha consentito agli operatori di farlo nei tempi”.

Contrario al provvedimento il Presidente della Commissione regionale Ambiente, Gennaro Oliviero, che ha sottolineato: “ribadisco la mia posizione di contrarietà alla prosecuzione delle cave, una posizione che ho formalizzato, nella precedente legislatura, nella proposta di legge che ho presentato per chiudere definitivamente le cave nel territorio casertano dove ci sono ben 442 cave, che interessano 75 comuni su 104, che conferiscono  a questo territorio un aspetto lunare e che conferiscono a Terra di Lavoro il primato delle attività estrattive e della devastazione ambientale”.   Voto contrario è stato espresso anche dal capogruppo di Campania Libera, Psi,Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli per le gravi perplessità che il provvedimento suscita.

“Il nostro gruppo ha votato a favore perché abbiamo lavorato insieme a questo testo e la mediazione raggiunta dà garanzie per il futuro perché sono stati posti paletti importanti per la tutela ambientale del territorio e per i risvolti occupazionali” – ha sottolineato Giovanni Zannini, capogruppo di Scelta Civica.

“Nella precedente riunione tenuta su questo tema ho espresso il netto rifiuto contro l’attività estrattiva nella provincia di Caserta e sarebbe opportuno chiudere del tutto questo tipo di attività – ha detto il presidente della I Commissione Alfonso Piscitelli (De Luca Presidente) – ma alla luce delle iniziative della giunta regionale a tutela del territorio mi sono convinto a votare a favore di questo ddl fermo restando l’impegno che la Giunta ha assunto soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle cave sul territorio della Campania”.

“Questo ddl contrasta totalmente con la grave emergenza ambientale che attanaglia il territorio di Caserta che necessita esclusivamente di interventi di risanamento ambientale. Per questo chiediamo che il ddl sia ritirato” – ha detto il presidente della Commissione Terra dei fuochi Gianpiero Zinzi (FI). “La posizione espressa da Oliviero ha sorgere un  forte problema politico per De Luca perché il Presidente della Commissione ambiente, esponente del Pd, si è detto contrario” – ha sottolineato il capogruppo di FI Armando Cesaro.

“Su questo provvedimento abbiamo annunciato l’abbandono dell’Aula, ma le parole del presidente della Commissione ambiente Oliviero, che ha votato contro, hanno aperto uno spiraglio istituzionale e, per questo, abbiamo votato contro questa legge-porcata” – ha detto la capogruppo del M5S Valeria Ciarambino.

Proseguendo i lavori, il Consiglio ha approvato con 26 voti  favorevoli,  1 voto contrario e 1 astenuto,     il ddl “Regione Campania Casa di Vetro. Legge di semplificazione 2017”, introdotta all’esame dell’Aula dal Presidente della I Commissione Alfonso Piscitelli. 

Sul tema è intervenuto anche il capo dell’opposizione di centrodestra (che ha votato contro), Stefano Caldoro, per il quale il provvedimento non semplifica alcunchè,

La consigliera Bruna Fiola ha sottolineato che “si utilizza il testo sulla semplificazione per introdurre norme per l’artigianato ma esse non sono efficaci per il settore. Dato il momento di crisi, dovremmo cercare di fare qualcosa in più per il settore per la quale “col ddl sulla semplificazione si assolve solo ad un obbligo di legge ma non si attuano le semplificazioni che effettivamente servono al settore” – ha rimarcato l’esponente del Pd, che ha annunciato voto contrario: “sono stata eletta dai cittadini, come tutti i colleghi consiglieri regionali, e sento il peso che vivono molte categorie; chi è stato nominato non sente lo stesso peso e quindi non posso approvare un provvedimento che non offre alcunchè a categorie in difficoltà”.

“Forza Italia vota contro la terza semplificazione che non semplifica un bel nulla” – ha detto il capogruppo Armando Cesaro, dello stesso avviso la consigliera del suo gruppo Maria Grazia Di Scala per la quale il provvedimento è solo un calderone che non semplifica e non risolve problematiche burocratiche.

Voto favorevole è stato espresso anche da Alfonso Longobardi (De Luca Presidente) che ha evidenziato la capacità del provvedimento di intervenire su numerosi settori importanti, come le politiche sociali e quelle giovanili.

Sul tema anche il consigliere Severino Nappi (FI) che ha sottolineato: “la cosiddetta ‘Casa di vetro’ prevede che la gestione e l’alienazione degli immobili regionali finisca nelle mani di un soggetto privato e tutto ciò in pieno scandalo-Consip. Questa vicenda finirà davanti alla Procura della Repubblica e Forza Italia farà di tutto per contrastare una norma come questa in un provvedimento che presume di attuare la trasparenza”.

Nella seduta odierna, il Consiglio ha anche preso atto della revoca della sospensione del DPCM del 5 maggio 2016 riguardante il consigliere Carlo Iannace e degli adempimenti consequenziali relativi all’ingresso in Consiglio di Francesco Todisco.  L’elezione del Garante dei detenuti è stato, invece, rinviato alla prossima seduta.

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