Uova contaminate, UE: “15 Paesi coinvolti, anche l’Italia”

L’Italia figura tra i 15 Paesi ad aver ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo delle uova al Fipronil. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea. Tuttavia questo non significa che l’Italia abbia ricevuto uova contaminate, viene chiarito.

La Commissione europea ha convocato per il 26 settembre una riunione di alto livello con i ministri e le autorità interessate dalla vicenda delle uova contaminate. “Non si tratta di una riunione di crisi”, ha evidenziato il portavoce della Commissione Ue. “L’obiettivo è quello di trarre lezioni e discutere modi per migliorare continuamente l’efficacia del sistema dell’Unione riguardo a frodi e sicurezza alimentare”, ha spiegato il portavoce.

Nuovi sviluppi in Francia sullo scandalo delle uova contaminate. L’insieme dei prodotti contenenti uova provenienti da allevamenti contaminati verrà ritirato dal mercato nell’attesa dei risultati delle analisi”: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministro francese dell’Agricoltura, Stéphane Travert, precisando che “queste misure di gestione sono perfettamente in linea con le raccomandazioni formulate dalla Commissione Ue”. In caso di “risultati favorevoli” verranno invece immessi nel mercato, precisa il comunicato.

“Un lotto di 48.000 uova, il 0NL43651-01, potrebbe essere stato acquistato dai consumatori”, ha annunciato il ministro dell”Agricoltura Stéphane Travert ai microfoni di radio RMC, garantendo tuttavia che questo non rappresenta un pericolo. Si tratta del primo lotto di uova contaminate dall’insetticida Fipronil venduto direttamente nei supermercati francesi.

Basta con lo scaricabarile, sulle uova contaminate dal Fipronil è tempo di un’azione “decisiva, coordinata e trasparente”, seguita da un dibattito tra i rappresentanti dei diversi paesi in Consiglio per trarre lezioni su come è stata gestita la vicenda. E’ l’auspicio della Commissione europea dopo lo scambio di accuse tra Belgio e Olanda sulla ritardata notifica del problema all’Ue e agli altri paesi membri.

Non è il momento di giocare a puntare il dito l’uno contro l’altro – ha detto il portavoce della Commissione Daniel Rosario – ma di un’azione decisiva, coordinata e trasparente, perché questo si aspettano da noi i cittadini europei. La Commissione è inoltre pronta a discutere della vicenda a livello politico, cioè nel Consiglio, su come migliorare il funzionamento del sistema” di allerta rapido per alimenti e mangimi.

(ANSA)

Redazione

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