CGIL protesta contro chiusura porti a nave Aquarius, SINLAI: “Sindacato ha abbandonato i lavoratori italiani”

A seguito della decisione del Ministero dell’Interno di non far attraccare la nave Aquarius e i 630 clandestini ospitati a bordo nei porti italiani, la CGIL ha subito colto l’occasione per gridare allo scandalo e per schierarsi in favore degli immigrati. Il SINLAI, l’unico sindacato che continua a combattere per difendere i lavoratori italiani e i loro diritti, non ci sta e attacca il sindacato della Camusso.

Giustino D’Uva, dirigente nazionale SINLAI, ha commentato: “Se la CGIL si spertica tanto per difendere gli immigrati, allora deve essere vero che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Ultimamente, infatti, la CGIL é vittima di una vera e propria emorragia di tesserati, perciò ha bisogno di reclutare manovalanza tra i clandestini, che distruggono i diritti sociali e soppiantano gli italiani sui posti di lavoro”.

Luigi Cortese, anche lui dirigente SINLAI, invece, ha detto: “I compagni del terzo millennio sono gli immigrati. La CGIL, da tempo già schierata su posizioni anti-nazionali, ha abbracciato le loro istanze perché non é più in grado di tutelare i lavoratori italiani. Fortunatamente i sindacati confederali spariranno progressivamente ed il SINLAI resterà come unico baluardo di difesa dell’italianità del posto di lavoro dall’invasore che viene dall’Africa”.

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Redazione

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