Inquinamenti e patologie del Litorale Domizio

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il V Rapporto Sentieri, lo studio epidemiologico che fa il punto sull’incidenza di mesotelioma nei siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN). Si tratta di analisi che riguardano 39 siti (20 al Nord, 8 al Centro e 11 al Sud) e fanno riferimento ai periodi tra il 2006 e il 2011. I Comuni compromessi sono 319 e la popolazione complessiva esposta è di 5 milioni e 900 mila abitanti. Il Rapporto, annunciato dalla ministra Grillo il 21 maggio scorso, è stato fatto slittare a dopo le elezioni europee perché contenenti dati molto allarmanti.

“Gli eccessi emersi – si legge nel Rapporto – confermano come nei siti contaminati italiani si concentri una quota rilevante di casi di mesotelioma osservati a livello nazionale”. Circa 1.500 casi in eccesso, rispetto agli attesi, “corrispondenti a 125 casi annui”. L’eccesso ha interessato gli stabilimenti di produzione di manufatti in cemento-amianto, ma anche le aree con cave, cantieri navali, discariche illegali con amianto, poli petrolchimici, raffinerie e stabilimenti siderurgici. “Eccesso globale di 5.267 uomini e 6.725 donne, mentre l’eccesso oncologico è risultato pari a 3.375 uomini e 1.910 donne”. In 5 anni si è arrivati ad un aumento di patologie oncologiche di 1.220 casi negli uomini e di 1.425 nelle donne. Gli eccessi più evidenti riguardano il mesotelioma maligno, i tumori maligni del polmone, del colon, dello stomaco e le patologie respiratorie benigne. Il V Rapporto di Sentieri valuta anche lo stato di salute di bambini e adolescenti (1.160.000 soggetti di età tra 0 e 19 anni) e di giovani adulti (660.000 di età tra 20 e 29 anni), rilevando- nel primo anno di vita- un eccesso di 7.000 ricoveri, 2.000 dei quali per condizioni di origine perinatale e in età pediatrica (0-14 anni) un eccesso di 22.000 ricoveri per tutte le cause: 4.000 dovuti a problemi respiratori acuti e 2.000 ad asma. Stiamo parlando di una situazione drammatica e forse irreversibile sia per le popolazioni coinvolte sia per l’ambiente naturale compromesso. La gravissima situazione del Litorale Domizio Flegreo la troviamo da pag. 116 a pag. 119 del Rapporto. L’AMBC vi chiede di leggere queste pagine e di contribuire a diffonderle e a farle conoscere: sapere come stanno le cose è la precondizione per cercare di salvare il salvabile. Per provare a dare un futuro ad una terra e ad popolo martoriati. Ma anche per domandarci chi abbia determinato questa situazione e cosa fare per cercare in qualche modo di uscirne. Intanto, pretendiamo che ciò che propongono i ricercatori venga immediatamente attuato: “E’ urgente – scrivono nel Rapporto a proposito del Litorale Domizio- la necessità dell’implementazione di piani di risanamento ambientale e dell’immediata cessazione delle pratiche illegali e/o non a norma di smaltimento di rifiuti, con il ripristino di un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti. In termini di servizi sanitari, si raccomandano: l’implementazione dei programmi di screening per i tumori del colon retto e della mammella e per il papilloma virus; l’applicazione della carta del rischio per le patologie cardiovascolari, e l’applicazione di linee guida nazionali ed internazionali per la prevenzione della salute dell’infanzia, fin dal periodo prenatale”.

Associazione Mondragone Bene Comune

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