Crisi Governo, Criscuolo: “No Conte bis e sì a legge elettorale. Mattarella garantisca gli italiani”

Seguire gli ultimi eventi politici di questi giorni è faticoso soprattutto per i ricami ad arte che vengono fatti alle dichiarazioni dei leader dei partiti. Se analizziamo la morfologia del movimento di Beppe Grillo è palese che la proiezione del leader a tre teste riproponga lo schema classico destra, centro, sinistra rispettivamente con Di Maio, Conte e Fico“. E’ l’analisi di Rosa Criscuolo (in foto a sx), già membro nazionale di Radicali Italiani.

ANSA/ETTORE FERRARI

La rottura del contratto di Salvini – dice la Criscuolo – può sembrare un errore o una libera scelta obbligata per spingere gli italiani al voto considerate le incoraggianti prospettive che vedono in vantaggio una probabile coalizione di centrodestra e nel contempo passare al contrattacco di un governo tramato da Fico col Pd, infatti Zingaretti pare preferisse proprio il presidente della Camera come probabile presidente del consiglio. Chissà se si rivelerà un errore stare all’opposizione di chi sarà costretto a prelevare soldi dalle tasche degli italiani e pratica la politica dei porti aperti peraltro negando agli italiani il diritto di esercitare il voto. Chissà se gli italiani preferiscono le manovre di governo all’esercizio della democrazia per il bene del Paese“.

Se potessi fare un appello a Mattarella per il bene del Paese innanzitutto eviterei di considerare un Conte bis poiché questo nome è il risultato di una piattaforma di iscritti che non rappresentano tutti gli italiani e che già in passato è intervenuta indirettamente col suo voto ad insistere nei processi democratici del Paese. Sarebbe opportuno scegliere un nome alternativo a questo punto che traghettasse il Paese verso le elezioni anticipate e che in questo tempi affrontasse un tema più che fondamentale ossia la legge elettorale“.

La legge elettorale chiamata Rosatellum (la legge Rosato, dal nome del suo relatore Ettore Rosato, deputato PD) incide sulla libertà di voto così come il taglio dei parlamentari incide sulla democrazia riducendo i rappresentanti sul territorio. L’economia di un Paese non si riavvia con le elemosine al popolo ma attraverso manovre economiche e riforme fiscali che per il bene del Paese dovrebbero prendere il sopravvento rispetto ai litigi di palazzo. Difendere il processo democratico garantendo l’esercizio del diritto di voto attraverso una riforma della legge elettorale oggi è per il nostro Paese la priorità. Rispetto alle manovre economiche a questo punto un Presidente del Consiglio che abbia esperienza nel campo mi pare più che auspicabile“.

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Redazione

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