Carinaro. Convegno “Mazze di Sant’Eufemia” in inventario PIC Campania: la storia di una cultura centenaria

Si è svolta ieri, nel tardo pomeriggio, nella sala consiliare del Comune di Carinaro si è svolto un importante appuntamento per celebrare l’iscrizione delle “Mazze di Sant’Eufemia” nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale della Campania (IPIC).

Il convegno è stato organizzato dalla Pro Loco “Sant’Eufemia” per condividere con la popolazione il rilevante traguardo raggiunto. Sono intervenuti: il Sindaco Nicola Affinito, il Parroco don Antonio Lucariello, l’Assessore alla Cultura, Alfonso Bracciano che hanno portato il loro saluto e poi il presidente della Pro Loco, Raffaele Compagnone che ha spiegato con l’ausilio di slide i dettagli della disposizione che con decreto dirigenziale n° 205 del 7 ottobre 2019 della Regione Campania ha riconosciute le “Mazze”,

“Come evento culturale ed attrattivo,  – dichiata Compagnone – che, oltre a significare le origini ed i valori della nostra comunità, riflettono gli elementi necessari di un vivere sociale sano e comunitario facendo si che Carinaro assieme a Cesa fosse tra le due Pro Loco della provincia di Caserta che hanno avuto questo riconoscimento”.

Ed infine, ha relazionato il vicepresidente Giuseppe Barbato nonché cultore della storia locale, il quale nel raccontare alcuni aneddoti “storici” legati alla tradizionale gara della “Mazze” ha ricordato i vari banditori che si sono susseguiti negli ultimi 100 anni iniziando da Giulio Pennini, Antonio Quindici, Domenico Spena, Giovanni Spena, Paolo Barbato ed Aldo Orabona che quest’anno ha festeggiato le “nozze d’argento” come divulgatore ancora vivente delle “Mazze” e presente in sala non ha voluto far mancare la sua testimonianza devota in onore di Sant’Eufemia.

Sempre Barbato ha rimarcato, così come pedissequamente descritto nel progetto, che attraverso questa pratica “la comunità di Carinaro ha voluto e saputo mantenere inalterata la propria identità culturale attraverso una centenaria usanza che affonda le sue radici nel culto e nella devozione a S. Eufemia così come le “Mazze” la cui caratteristica si rifà al concetto d’identità il cui fondamentale bisogno dell’individuo di sentirsi simile agli altri e nello stesso tempo affermando la propria unicità, allora si ha che l’identità personale svolge due funzioni: quelle locativa e quella integrativa. Quella identità antropologica della ricorrenza della festa patronale caratterizzata dai sui vissuti, dai suoi personaggi: “‘I Mast e fest”, le donne fasciate di rosso e tutte le sue strutture costitutive sia religiose che civili in un’armonia festosa che il popolo sin dalla fine del 1800 onora la propria Santa patrona. Siamo davvero orgogliosi, – conclude Barbato -, tanto che come Pro Loco ai presenti abbiamo regalato un opuscolo informativo dal titolo “ I Mazz ‘i Sant’Ofemia….e uno” dell’intero progetto approvato e fatto stampare per la circostanza, e curato nei minimi particolari con le introduzioni delle più alte cariche sia istituzionali che religiose di Carinaro e con delle toccanti e antiche foto non solo dell’evento ma di alcuni momenti della vita sociale Carinarese”.

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Redazione

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