Ancora morti sul lavoro, Sinlai e Lega della Terra: “Sono mesi che parliamo di strage e chiediamo urgenti interventi”

Già il 2019, per via dell’elevato numero di morti sul lavoro, si era chiuso drammaticamente per il Veneto, ma il 2020 purtroppo è partito ancora peggio.

“Un altra, l’ennesima vittima che si doveva evitare – dichiara Vedovi Gianmaria, responsabile Nord Est del Sinlai – Lega della Terra -. Manca la cultura del rispetto delle regole e, di contro, vi è la mancanza assoluta di controlli da parte delle “istituzioni” che dovrebbero vigilare, creando di fatto condizioni di lavoro insostenibili ed inaccettabili. È da molto tempo che ci battiamo per il fatto che il lavoro deve creare vita e non toglierla. Non mi stupisce il fatto che le note sigle sindacali della triplice abbiano indetto un’ora, e dico un ora, di sciopero per parlare e sensibilizzare in materia di tutele, argomento a loro ormai sconosciuto se non si tratta invece di immigrati.

“Sono mesi che chiediamo un incontro e lanciamo campagne di sensibilizzazione sul tema – gli fa eco il dirigente nazionale Sinlai Giustino D’Uva – ma siamo rimasti inascoltati; siamo pronti a qualsiasi iniziativa a tutela della salute dei lavoratori. I 14 marzo saremo a Cologna Veneta per un volantinaggio informativo su temi sindacali, ma anche per protestare contro i sindacati maggiormente rappresentativi, in particolar modo CgilCisl e Uil, che hanno dimenticato, semmai lo abbiano mai saputo, quali sono i compiti di un sindacato. Preferiscono fare i buonisti ed ergersi a difensori degli ultimi, in quanto non voglio perdere la loro parte nella divisione degli utili provenienti dal Business dell’accoglienza, fregandosene dei lavoratori Italiani, i quali sono, al contrario le uniche vittime della precarietà e del l’abbassamento delle condizioni di lavoro in Italia”.

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Redazione

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