Casal di Principe. De Magistris: “Un sindaco anticamorra come Renato Natale va ascoltato”

“Dobbiamo fare due precisazioni, la prima è che Renato Natale è un sindaco anti camorra al di sopra di ogni sospetto, in un territorio in cui ci sono stati anche sindaci arrestati per camorra, e quindi va ascoltato. E poi bisogna distinguere l’abusivismo camorristico, ovvero quando la camorra fa profitto sugli alloggi popolari e sui bisogni della gente, dall’abusivismo di necessità, quando persone che se anche hanno sbagliato, soprattutto in un momento drammatico come questo, non possono essere lasciate in mezzo ad una strada”. Così Luigi de Magistris commenta le dimissioni del sindaco di Casal di Principe (Caserta) Raffaele Natale all’Aria che tira.

“I sindaci sono in prima linea senza soldi, senza munizioni democratiche e senza viveri. Eppure ci siamo, ci mettiamo sempre la faccia, nei momenti di festa e di dolore, come quelli che si stanno vivendo a Casal di Principe. Da ex magistrato e da sindaco, io credo che sempre di più giustizia e legalità non coincidono. La giustizia sociale – prosegue il primo cittadino di Napoli – è un grandissimo valore in una terra come quella di Don Peppino Diana. La lotta alla camorra è una priorità insieme alla giustizia sociale, insieme alla capacità di creare alternative sociali ed economiche, con la rivoluzione culturale si sconfigge la criminalità organizzata. Un sindaco come Renato Natale – conclude de Magistris – va ascoltato come tutti i sindaci che, nonostante tutto, non abbandonano il loro popolo nel momento di necessità.

“La responsabilità dello Stato a lasciare soli i sindaci è doppia. Innanzitutto, si lascia solo il popolo italiano, noi dovremmo garantire il maggior numero di servizi e poi sindaci molto spesso danno un buon esempio di politica, sono molto coesi tra di loro indipendentemente dall’appartenenza politica. Io – ricorda – sto per finire il mandato, sono il sindaco di Napoli più longevo dal 1806 avendo all’opposizione tutti i partiti. Lo Stato si dimentica che sei stato eletto dal popolo e non dai partiti. Il mio consiglio – prosegue l’ex magistrato – è di fare il sindaco perché è l’emozione più grande, ma allo Stato chiedo di non lasciare sole le prime linee. Voi siete i generali noi siamo i soldati, senza i soldati non tieni in piedi il Paese”. 

(Rec/ Dire)

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