(VIDEO) Covid, Rezza: “Successo su contenimento epidemia, mix attenzione e vaccini”

Continua la diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale e al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero è sempre sotto la soglia epidemica. Si conferma una ulteriore lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19.

Quasi tutte le Regioni/PPAA sono classificate a rischio epidemico basso, nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto. La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti. È opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.

“Parte del successo che stiamo avendo in questo momento- sottolinea Rezza- è il prodotto delle misure precauzionali, del green pass e ovviamente del vaccino. Negli altri Paesi ci sono più casi ed alcuni di questi hanno chiesto anche il nostro supporto”. Lo ha detto Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, nel corso della conferenza sul monitoraggio della cabina di regia sul Covid-19.

“L’andamento dell’epidemia è simile a quello della scorsa settimana, con lieve miglioramento rispetto ai sette giorni precedenti. Un’incidenza che ha ancora una lievissima flessione, con i ricoveri e e i posti terapia intensiva sotto la soglia critica, molto al di sotto e per tutte le Regioni”, specifica il direttore generale. “Questo è frutto della campagna vaccinale, sia tra gli anziani che tra i giovani, e anche frutto di una riduzione della circolazione virale. Dobbiamo continuare a mantenere un certo controllo e una chiara precauzione, viste anche le nuove aperture e le modifiche alla capienza”.

“Ci sono due strade davanti a noi: effettuare un’ulteriore dose vaccinale con farmaco a mRna per le persone vaccinate con prodotti non riconosciuti dall’Ema, Sinovac è riconosciuto dall’Oms ma non dall’Ema. O riconoscere tout court i cicli vaccinali effettuati all’estero con vaccini non riconosciuti. Nei prossimi giorni si assumerà una decisione su questo. Per la Romania e altri Paesi dell’Est si sta assistendo a un nuovo picco dell’infezione dovuto alle basse coperture vaccinali. In quei Paesi non sono riusciti ad utilizzare i vaccini a loro disposizione. Ci sono personaggi, anche operatori sanitari, che mettono in dubbio l’efficacia dei vaccini, che invece assicurano la protezione dalle forme gravi della malattia: laddove c’è una bassa copertura aumentano anche i casi. Abbiamo parlato con i colleghi romeni e non c’è una scarsità di vaccini ma un rifiuto da parte della popolazione, se dovesse mantenersi così elevata la circolazione, visti gli scambi con quei Paesi, si potrà valutare una decisione di maggiore precauzione. Diamo supporto però a questi Paesi per proteggere maggiormente la popolazione con i vaccini”.

“Sulla terza dose o booster, l’orientamento in Italia è quello di offrire la possibilità del richiamo ai fragili, alle persone molto anziane, agli ospiti delle Rsa e agli operatori sanitari over 60. É possibile però che nelle prossime ore venga emanata una nuova circolare per indicazioni più precise per pazienti iperfragili e vedremo come regolarci per le altre fasce di età. Non si pensa per il momento a un richiamo generale per tutta la popolazione. Molti giovani- ricordiamo- sono stati vaccinati poche settimane fa”.

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 27 settembre – 3 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda decade di settembre.

È in diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 34 per 100.000 abitanti (27/09/2021 – 3/10/2021) vs 39 per 100.000 abitanti (20/09/2021 – 26/09/2021), dati flusso ISS. L’incidenza si trova al di sotto della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Nel periodo 15 – 28 settembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,81 – 0,86), al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente. Stabile rimane anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,80 (0,76-0,85) al 28/9/2021 vs Rt=0,80 (0,77-0,84)
al 21/9/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati)
va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in lieve diminuzione al 4,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 5/10/2021), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 459 (28/09/2021) a 433 (5/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 5,1%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione da 3.418 (28/09/2021) a 2.968 (5/10/2021).

4 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso. Due Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (5.903 vs 7.070 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (33% vs 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 45%). Resta stabile la percentuale di casi diagnosticata attraverso attività di screening (21% vs 21%). La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti. È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.

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