Aversa. Fofò tra bugie ed omissioni… “L’hanno fatto na fattura”

“L’hanno fatto na fattura!” esclama una anziana signora mentre guarda il video del consiglio comunale aperto sulla libertà di stampa ad Aversa. “Alfonso non era cosi, era un bravo ragazzo. Ora è cambiato, ha cambiato anche il tono di voce e il modo di muoversi”. Non è vero ma ci credo citava un vecchio adagio. Sarà forse posseduto dalla “Janara della Sinuessa”? Questo non lo posso dire, posso solo affermare che lo ricordo come un ragazzo perbene figlio di una persona perbene che faceva una campagna elettorale degna di ammirazione. Anche non sostenendolo ammiravo il suo girovagare a piedi nelle periferie aversane. Il suo parlare semplice con la gente. Addirittura una volta andai ad incontralo sotto il ponte dell’asse mediano tra Aversa e San Marcellino. Fino a lì Alfonso (per gli amici Fofò) si spingeva a piedi per cercare i consensi.

Lo ricordo quando da giovane consigliere di opposizione lo intervistavo su questioni di viabilità del parco Argo. Un discorso simpatico, e scherzoso, una serie di “cascette” all’ex Sindaco De Cristofaro. Poi se nel suo improvviso e repentino cambiamento anche umorale quanto comportamentale, non posso dire se sia intervenuta una strega malvagia che si sia impossessato del suo corpo e della sua mente.

Cosa certa è che il cambiamento iniziò nel suo comitato elettorale di via Raffaello. Quando conquistò il ballottaggio scalzando Stabile, da persona educata quale sono, pensai che fosse cosa buona e giusta andarlo a salutare e complimentarmi con lui. Ma le mie orecchie faticavano a credere alle frasi sussurrate da alcuni presenti: “cosa ci fa questo s…..o qui dentro. E’ venuto a provocare, cacciamolo fuori ecc”. Faticavo a credere che qualcuno potesse pensare questo di me, non pensavo che la mavalgità umana potesse arrivare a tanto. Poi ho scoperto il perché. In alcuni salotti buoni di Aversa i cattivi maestri già stavano operando. Già si preparavano le ‘truppe cammellate’ con lo scopo di aprire il fuoco su più fronti verso la mia persona… donne, uomini e giovani assetati probabilmente di incarichi professionali e/o favori di sorta offrirono sul tavolo del baratto di alzarsi la mattina e scegliere come attaccarmi ed offendermi… addirittura un noto scambista! Un tale che porta la moglie a Napoli per praticare un gioco erotico denominato ‘la carica del 101’ mentre lui osserva con sana soddisfazione la compagna gemire. Sia ben chiaro! Ognuno può fare quello che vuole con nella sua camera da letto ma che questo signore venga a criticarmi parlando di moralità, è un vero sacrilegio!

Non avevano calcolato, questi signori, la mia spessa corazza e la mia forza di “reazione rapida e intensa”. La loro strategia era quella che molti decenni prima era stata applicata dai lori bisnonni: attacca alle spalle e fuggi, sempre con la codardia di chi non affronta mai l’avversario a viso aperto. Addirittura un tale voleva chiudermi nella cella frigorifero… ma non ebbe mai il coraggio di passare ai fatti e le sue codarde parole si dissolsero come flatulenze in una giornata ventosa. Queste persone avevano il solo scopo di intervenire sui social ogni qualvolta cercavo di informare il popolo aversano che qualcosa non andava.

Ma torniamo alle bugie e alle omissioni di Alfonso Golia per gli amici Fofò. Guardate il video del consiglio comunale aperto di martedì, potrete sentire che il Sindaco dichiara di aver agito come un privato cittadino per la tutela dei suoi interessi. Nulla di più falso! Alfonso finge di non sapere che la querela l’ha proposta “quale Sindaco di Aversa” e non come privato cittadino (vedasi foto). Forse si vergognava di ammettere il clamoroso autogol?

L’omissione. Sempre guardando il video del mio intervento (guarda qui), io ho chiesto al Sindaco come mai ha querelato solo me dato che la notizia del manifesto è stata pubblicata anche da altri giornali? La risposta è semplicissima quando drammatica. Giuseppe Lettieri, direttore responsabile di NeroSuBianco, nel suo intervento (guarda qui) ha colpito il bersaglio! Perché non sono nella lista dei buoni. Non faccio parte di quella schiera omologata; non taccio il dissenso del Popolo Aversano! Ma per capire chi sono i buoni preferiti dall’amministrazione Golia non occorre un mago. Basta pensare che uno di quelli considerati “buoni” e accolto col tappeto rosso nell’aula consiliare si scoprì poi essere un delinquente che si inventava attentati per cercare notorietà.

Stefano Montone

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