Rifiuti, errori su raccolta e Tari aumenta

“Gli esosi costi dei rifiuti sostenuti dalle famiglie valdostane sono solo una questione di volontà politica”. Ad affermarlo in una nota è l’associazione valdostana Valle Virtuosa che riconduce gli aumenti delle bollette della Tari, la tassa sui rifiuti, alle “scelte sbagliate delle Unités des communes che hanno puntato sulla raccolta stradale utilizzando i seminterrati” che ora ricadono “sugli utenti che devono pagare tariffe molto più alte di quelle delle Unités che hanno scelto di attenersi alle indicazioni del Programma regionale di gestione dei rifiuti” applicando “sistemi di raccolta differenziata porta a porta, congiuntamente ad un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità e qualità” della spazzatura prodotta. Ma facciamo un passo indietro. La nuova legge sui rifiuti prevede “che tutte le spese sostenute dalle amministrazioni pubbliche locali per gestire la raccolta, la differenziazione, la valorizzazione e lo smaltimento dei rifiuti del territorio di propria competenza, devono essere sostenute con le tariffe pagate dagli utenti”. Una norma che, secondo l’associazione ambientalista, vuole “responsabilizzare dirigenti, amministratori ed imprenditori che gestiscono il sistema, rendendo chiaro agli utenti-elettori l’efficienza del servizio” e evidenziando come “il sistema di raccolta porta a porta, nonostante i maggiori costi di raccolta, oltre ad essere il più sostenibile sia anche il più economicamente vantaggioso” per “la riduzione dei rifiuti che vengono smaltiti in discarica e la maggiore qualità dei materiali differenziati”.

Sono poche però le Unités valdostane che si sono schierate a favore della raccolta casa per casa: “nonostante le chiare indicazioni date dal Piano rifiuti della Regione nel 2015,- spiega Valle Virtuosa- molte Unités des Communes decisero di puntare sulla raccolta stradale fatta con seminterrati di grandi dimensioni che avrebbero consentito di diradare la frequenza degli svuotamenti, adducendo la giustificazione che la popolazione e le condizioni geo-morfologiche della Valle d’Aosta avrebbero reso problematica la raccolta porta a porta”. Giustificazione “non sostenuta dai fatti”, punge l’associazione, in quanto “i Comuni virtuosi del Veneto e del Trentino-Alto Adige con caratteristiche simili a quelli della nostra Regione che applicano con successo il porta a porta sono ormai noti a tutti”. La scelta della raccolta stradale con seminterrati “fu implicitamente sostenuta dalla Regione- prosegue la nota- che consentì al gestore della discarica di Brissogne, di tenere basso il costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, mentre quello del conferimento dei materiali differenziati per il riciclo fu fissato in funzione del flusso (organico, multimateriale, carta, cartone, vetro) indipendentemente dal livello di qualità dei materiali”

Ora, per Valle Virtuosa, non resta che fare i conti con gli aumenti. Un caso emblematico, per il comitato, è quello dell’Unité Mont Emilius che quest’anno ha applicato ai suoi utenti tariffe aumentate del 34%: “le cause sono molteplici (aumento dei costi di conferimento, conguaglio per le annualità 2019 e 2020, minori introiti dalla vendita del differenziato di bassa qualità) ma anche dell’ammortamento del mutuo per l’acquisto, l’installazione e la manutenzione dei seminterrati stradali”, sostiene l’associazione valdostana. E aggiunge: “nel futuro la situazione non potrà che peggiorare, perché per applicare la tariffa puntuale ormai obbligatoria i seminterrati dovranno essere dotati di calotte per la misurazione dei conferimenti, che sono costose, inaffidabili e di difficile manutenzione e perché la scarsa qualità dei materiali raccolti richiederà elevate spese di raffinazione”. “Lo ripetiamo da 10 anni perché sono sempre più numerosi i Comuni italiani che adottando concretamente il metodo rifiuti zero riescono a praticare tariffe dimezzate rispetto alle nostre”, conclude la nota.

(Pma/ Dire)

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