Blackout tra Aversa e l’agro: “Sindaci avviino confronto con E-Distribuzione. Servono interventi strutturali”

Le ultime 48 ore sono state critiche sul versante dell’energia elettrica. Teverola, Casaluce, Frignano, San Marcellino, Casal di Principe, Lusciano.

Migliaia di famiglie senza corrente. Interventi di ripristino durati circa 7 ore. Power station installate per sopperire il danno ma insufficienti per la richiesta di fornitura elettrica: fatto sta che poi nella serata di ieri si sono verificate ulteriori interruzioni. 

Insomma una due giorni di down totale per l’energia elettrica. Già nella mattinata di ieri avevano segnalato i disservizi, i malumori dei cittadini ‘incazzati neri’ per i possibili danni arrecati agli elettrodomestici ma ci eravano soffermati anche a cosa si può fare per evitare i blackout nel periodo estivo.

Non si può parlare di digitalizzazione se nelle case e aziende non arriva la corrente. Non è possibile rinviare ulteriormente gli interventi su cabine e impianti.

Famiglie dell’agro aversano rimanse senza corrente elettrica e senza la possibilità di far funzionare neppure ventilatori e climatizzatori.

Computer e televisori spenti, smartphone scarichi, cene a lume di candela ma con poco romanticismo e molto nervosismo.

Cosa fare? Tocca ai sindaci del circondario aversano intervenire. Un tavolo di confronto con E-Distribuzione (la società del gruppo Enel che si occupa della manutenzione delle linee di trasmissione),  Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e Prefettura di Caserta per mettere in pratico un piano di rifacimento della linea principale e di quelle secondarie, ormai obsolete per il 2023.

I disagi arrecati a migliaia di cittadini per l’interruzione di fornitura dell’energia elettrica iniziano a diventare un serio problema. Non possiamo parlare di digitalizzazione, telelavoro, telemedicina e banda larga se nelle abitazioni e nelle aziende non arriva l’energia elettrica. Purtroppo è alcuni anni che – durante il periodo estivo – in alcuni comuni come Aversa e quelli dell’agro aversano il blackout della fornitura di energia elettrica è una costante. A ciò si aggiungano anche costanti cali di tensione che danneggiano in modo irreparabile le attrezzature collegate alla rete, causando danni economici ad aziende e famiglie.

I cittadini fanno appello ai consiglieri provinciali e regionali, deputati e senatori del circondario casertano di intervenire quanto prima su questa problematica.

Un problema di carattere generale che fa fatica ad essere risolto, creando continui disagi.

I vari standard delle interruzioni elettriche

In materia di interruzioni, per mantenere alta la qualità del settore, sono previsti determinati standard che variano sia in base alla dimensione del Comune in cui si verifica l’interruzione, sia in virtù della durata dell’interruzione stessa:

  • Comuni con meno di 5.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 16 ore consecutive;
  • Comuni con più di 5.000 ma meno di 50.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 12 ore consecutive;
  • Comuni con più di 50.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 8 ore consecutive.

Nel caso in cui ci sia stata una interruzione superiore allo standard previsto scatta un indennizzo automatico pari a 30,00 euro, incrementato di 15,00 euro per ogni 4 ore di interruzione sino ad un massimo di 300,00 euro, il quale sarà riconosciuto in bolletta dal proprio fornitore per conto del distributore di zona. Questi indennizzi non precludono l’eventuale possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento del danno nei casi in cui si verificano danneggiamenti a dispositivi/elettrodomestici o impossibilità di poter svolgere l’attività lavorativa.

Il Piano di Emergenza per la Sicurezza del Sistema Elettrico

Per scongiurare i black-out in Italia esiste un piano ben preciso il PESSEPiano di Emergenza per la Sicurezza del Sistema Elettrico. Nello specifico questo piano si attiva quando c’è una carenza di energia elettrica, prevedendo delle interruzioni programmate di energia elettrica a rotazione tra le utenze. I piani prevedono degli scaglioni in funzione dei quali variano il numero degli utenti coinvolti e la frequenza dei distacchi, i quali sono comunicati da Terna con un preavviso di 30 minuti e non possono eccedere la durata di 90 minuti.

Sicuramente una prevenzione per scongiurare il peggio, ma se si va oltre il rischio di rimanere bloccati in ascensore o nella metro non è proprio una bella situazione.

I consigli dell’esperto

Dinanzi a situazioni del genere la prevenzione del singolo diventa difficile da attuare in quanto sarebbe quella di ridurre al minimo l’utilizzo di sistema refrigeranti, in assenza di auto-produzione dell’energia, e visto le temperature diventa un consiglio veramente difficile da poter mettere in atto.

Quello che si può fare, invece, è evitare, oltre al danno anche la beffa: qualora si verifichino delle interruzioni bisogna segnalarlo tempestivamente al proprio distributore di zona, in modo da lasciare traccia della segnalazione, non sia mai che si dovessero verificare dei danneggiamenti a dei dispositivi, come già successo in molteplici occasioni, e oltre al caldo ritrovarsi con il dover mettere mano al proprio portafoglio per la riparazione o la sostituzione.

 

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Redazione

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