1 euro (con scontrino) per riscaldare la pastina della figlia

Dopo i sovrapprezzi per tagliare un toast a metà, il piattino piccolo per far assaggiare un poco di pasta alla figlia, o pagare 3euro per riscaldare il biberon (senza scontrino), ora arriva anche lo scontrino di 1euro per riscaldare la pastina.

E’ successo a Bacoli, località marina alle porte di Napoli, e il fatto è stato segnalato al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, con la foto dello scontrino.

“Questo lido è diventato molto caro. Addirittura per riscaldare la pastina a mia figlia ho pagato 1,00€ dopo che ho pagato 2 lettini e un ombrellone 35,00€. E’ uno schifo”. In un lido una coppia ha dovuto pagare un euro (con regolare scontrino) per riscaldare la pastina per la figlia dopo aver affittato ombrellone e due lettini.

“Arrivano segnalazioni da più parti – afferma Borrelli -, casi in cui a turisti e a bagnanti, da Nord a Sud, viene chiesto il pagamento di servizi aggiuntivi inesistenti come il taglio del tramezzino o la richiesta di cubetti di ghiaccio. Proprio a Bacoli il sindaco Josi Della Ragione si è fatto sentire per un altro lido che aveva negato l’accesso ai bagni a una bagnante della spiaggia libera”.

Lo scontrino incriminato

Anche di quest’ultimo episodio, la pastina riscaldata a un ero, “lo abbiamo informato per le dovute verifiche della denuncia. Assistiamo a comportamenti inaccettabili – conclude il parlamentare – da parte di alcuni esercenti che non si distinguono di certo per onestà intellettuale. Il salasso agli avventori è un comportamento decisamente ingiustificato che getta un’ombra minacciosa sulla riuscita della stagione turistica. Una vera minaccia per un territorio che vive di turismo che, se concepito in maniera intelligente, può garantire lavoro e benessere”.

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Redazione

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