La polacca aversana: ecco tutte le curiosità

Tra le tante prelibatezze del nostro territorio, da Nord a Sud dello stivale, vi sono quelle della regione campana.

In particolar modo dolci che catturano il palato e forniscono esperienze di gusto e tradizione di elevatissimo spessore. In questo caso andiamo a scoprire insieme la polacca aversana: un prodotto dolciario le cui origini si trovano a metà strada tra la Polonia e Aversa.

Un mix italo-straniero della pasticceria, decisamente originale e tutto da analizzare, al fine di capirne nascita, evoluzione storica e curiosità.

Qual è la ricetta originale della polacca aversana?

Oggigiorno con il web le mille fonti che abbiamo a disposizione anche in ambito culinario per riprodurre le tante ricette esistenti al mondo, si tende a fare spesso confusione.

Anche la polacca aversana non si sottrae a tale aspetto, motivo per cui occorre fare un’attenta ricerca per individuare la sua ricetta originale. Quella basata sostanzialmente su tre elementi cardine: un pan brioche esterno accompagnato internamente da crema pasticciera e amarene sciroppate. Questi tre prodotti sono essenziali per la polacca aversana e devono necessariamente essere presenti.

Sottrarne uno vorrebbe dire alterare le matrici tradizionali della ricetta originaria e di fatto dare vita ad un altro dolce, non di certo quello in questione. Per l’impasto quindi bisogna rimediare il solito mix di farina (manitoba se possibile), uova, burro, latte intero, zucchero, lievito e acqua. Per la crema pasticciera, invece, sempre latte e zucchero ma questa volta con l’aggiunta di soli tuorli d’uovo, farina 00, bacca di vaniglia o vanillina ed infine le amarene sciroppate.

È possibile ordinare la polacca aversana monoporzione?

Ovviamente non tutti hanno tempo per preparare da sé il dolce menzionato, ossia la polacca aversana. Dunque potrebbe nascere l’esigenza di dover ordinare tale prodotto dolciario campano, magari nella sua versione monoporzione. Per tanto non la torta originaria, ma delle dimensioni ridotte (monoporzioni) tipiche del periodo moderno, di rivisitazione di tantissime ricette.

Attualmente esistono diverse attività che forniscono questo servizio nel campo della pasticceria. Così, per coloro che non amano o non possono sporcarsi le mani di farina, esiste l’alternativa comoda e pratica dell’ordine online. Proprio come accade per il classico delivery di pizze e similari, anche nella variante dolce si può prenotare scegliendo uno dei fornitori del settore.

Si può preparare la polacca aversana con il bimby?

La tradizione culinaria italiana ha sempre avuto un fascino speciale, con antiche ricette che vengono tramandate di generazione in generazione. Tuttavia, con l’avvento della tecnologia e delle nuove tendenze, c’è sempre la tentazione di cercare scorciatoie o metodi rapidi per ottenere risultati. Un po’ come quando si cerca una guida per vincere alle slot machine nella speranza di ottenere un successo immediato. Ma proprio come con le antiche ricette, la vera magia sta nel rispettare la tradizione e nel dedicare tempo e amore nella preparazione

La polacca aversana, cosi come altri ad oggi reperibili in pasticceria, è tranquillamente riproducibili a casa anche grazie ai moderni strumenti a disposizione, come i robot da cucina che facilitano di molto il compito di preparazione. Questa solitamente verte sull’utilizzo di uno specifico robot, ossia il bimby, di largo impiego ormai in ambito culinario, non solo ad opera di amatoriali ma anche di professionisti dei fornelli. Uno strumento che può prestarsi anche alla preparazione della polacca aversana, essendo un dolce che richiede nelle prime fasi la creazione dell’impasto. Quindi uova, zucchero, farina, latte e lievito insieme ad una minima parte d’acqua vengono introdotti nel boccale del robot in questione. Questi poi procede tramite impostazione di una velocità moderata alla lavorazione dei componenti per dare forma e sostanza a quella che sarà la base della polacca, ossia questa sorta di pan brioche.

Quante calorie ha la polacca aversana?

Come accade per tutti i dolci, quando ci si appresta a gustarli si tiene conto in taluni casi anche dell’eventuale introito calorico che essi comportano. Nel caso della polacca aversana 70 gr. di prodotto corrispondono a circa 260 calorie. Un modesto apporto calorico se si pensa che alla fine solo il 26% del totale sono grassi. Rispetto ad altre ricette del medesimo settore dolciario, quindi, la polacca fornisce meno rimorsi quando bisogna mangiarla.

Perché la polacca si chiama così?

Il nome di questo dolce campano, polacca aversana, deriva secondo alcuni racconti, da una suora polacca che per la prima volta diede vita a questa ricetta in un convento aversano. Il mix di culture, per tanto, tra le origini di chi preparò anticamente questo dolce, e il contesto che lo ospitava, ha portato al conferimento della denominazione sopra citata. Ma vi sono, di fianco a questa possibile spiegazione, anche altre di differente sviluppo. Come ad esempio la narrazione che vuole che ad inizio Novecento la città di Aversa fosse riconosciuta così tanto per la produzione di calzature, definite polacchine, da influenzare anche altri settori come quello della pasticceria. Da qui avrebbe preso corpo il prodotto che oggi conosciamo con questo nome appunto.

Chi ha inventato la polacca aversana?

Come anticipato nel paragrafo precedente per la spiegazione plausibile e la storia dietro il nome attribuito al dolce campano, fu una suora polacca, ad inizio Novecento, dunque, a creare la prelibatezza aversana. Il successo riscosso dal dolce permise poi a quest’ultimo di aprire una pasticceria prestigiosa e farsi conoscere in tutto il territorio.

Dove è nata la polacca aversana?

Stando a quelli che sono i racconti di origine del dolce campano, sembra proprio che esso appartenga sul piano territoriale al luogo del Sud Italia. Infatti, spesso, si tende a fare confusione per via del nome, con possibili derivazioni estere (Polonia). Ma in realtà polacca, come abbondantemente spiegato, era la nazionalità della suora presente nel convento aversano. Solo ed unicamente a questo fattore è dovuto il riferimento alla meta estera. Tuttavia, secondo ulteriori approfondimenti storici sul tale dolce, vi sono radici ben più lontane dei primi anni del 1900 in relazione a questa prelibatezza.

Si narra addirittura di possibili origini normanne di questa pietanza (appartenendo a tale origine la città di Aversa). Qualunque sia la vera ed autentica derivazione della polacca aversana, un fatto è certo: che si tratta di uno dei dolci tipici del territorio campano ed uno dei migliori del Sud Italia.

Un prodotto della pasticceria nostrana invidiato ovunque, come accade per la stragrande maggioranza dei piatti italiani e mediterranei. Non a caso la nostra cucina è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

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Redazione

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