Scuola, ok Tar a bocciatura se alunno copia

Un insegnante ha il dovere di prendere provvedimenti nei confronti di un alunno sorpreso a copiare il compito assegnato: è questa una delle motivazioni con cui il Tar della Liguria ha confermato la legittimità della bocciatura di un alunno alla seconda media in un istituto comprensivo di Genova.

I giudici amministrativi hanno respinto la domanda di sospensiva del giudizio di non ammissione presentata con ricorso contro ministero dell’Istruzione e del merito e istituto scolastico.

Il ricorso contestava in modo particolare l’atteggiamento della docente nei confronti dell’alunno, ritenendolo illegittimo.

“Non sono state evidenziate circostanze sufficienti per ritenere dimostrata la prospettata anomalia nell’atteggiamento di una delle docenti nei confronti dell’alunno – spiega l’ordinanza del Tar che dà ragione alla scuola -. Atteggiamento che, al contrario, pare riconducibile alla fisiologica relazione che lega insegnante e discente e che doverosamente impone al primo di assumere provvedimenti a fronte di condotte non conformi a elementari parametri di correttezza, come quelle descritte e non contestate, consistenti nel copiare il compito assegnato”.

Oltre alla correttezza del comportamento della docente, il Tar nella decisione ha tenuto conto anche delle “insufficienze in numerose materie (italiano, matematica, francese, storia)”.

Per il Tar l’istanza cautelare è “infondata non sussistendo i dedotti vizi di legittimità”.

Camera approva proposta di legge contro la violenza ai professori

Via libera alla Camera alla proposta di legge contro la violenza nelle scuole.

La proposta è stata approvata con 150 voti favorevoli, nessuno contrario e 107 astenuti. Il provvedimento, che passa ora al Senato, prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico; campagne di informazione e di sensibilizzazione da parte del ministero; l’introduzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti dei professori.

Il testo stabilisce che scatti anche un’aggravante se la violenza è commessa a danno di dirigenti scolastici, docenti, educatori e personale amministrativo.

Nasce l’osservatorio sulla sicurezza del personale scolastico, modifiche al codice penale con l’aggravante

L’iniziativa di legge contro le violenze ai docenti ha come primo firmatario il parlamentare della Lega, Rossano Sasso. Nel testo si prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico presso il Ministero dell’istruzione. Un organo che si occuperebbe di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare al ministero le iniziative da prendere per migliorare i rapporti tra studenti, professori e genitori, come i corsi di formazione per gli insegnanti e i progetti di prevenzione del disagio giovanile.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, che si dovrebbe celebrare ogni 15 dicembre.

La proposta di legge punta, infine, a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante. Si tratta degli articoli 336 e 341-bis che puniscono chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, di cui fanno parte docenti, dirigenti e incaricati di pubblico servizio, come, tra gli altri, gli operatori scolastici. Nello specifico, si tratta di un inasprimento della pena fino a un terzo in più per chi esercita violenza, minaccia o offende l’intero personale della scuola. Se a commettere il reato, poi, è un genitore, la pena può invece aumentare fino alla metà.

Il progetto di legge ora passa al Senato. “E’ incredibile – commenta Enrico Costa di Azione – che in ogni progetto di legge che portano in Aula ci sia un’aggravante, un inasprimento di una norma penale. Non è così che si risolvono i problemi”.

(Ansa)

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Redazione

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