(VIDEO) Dopo 14 rapine presa la banda dei Rolex

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta dei pubblici ministeri del VII Dipartimento, nei confronti di tre cittadini italiani, pregiudicati, gravemente indiziati di aver realizzato una serie di rapine di orologi di lusso tra il 2021 ed il 2022.

A seguito di una forte riproposizione, purtroppo ciclica, di fenomeni predatori a danno di possessori di orologi di valore, la Squadra Mobile di Milano ha avviato un’attività investigativa.

Il monitoraggio del fenomeno criminoso ha permesso ai poliziotti di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di tre soggetti “trasfertisti” napoletani, già pregiudicati per gli stessi reati, che, tra settembre 2021 e settembre 2022 avrebbero commesso 14 rapine, di cui 10 portate a compimento e 4 tentate, per un bottino complessivo di circa 200mila euro tra orologi dei più blasonati brand.

I tre, di 50, 40 e 41 anni, residenti il primo ad Arzano (Napoli) e gli altri nel capoluogo campano, sono ritenuti i responsabili di una serie di rapine a perse facoltose che venivano derubate appena scese dalle loro auto.

Le indagini sono state effettuate della Squadra Mobile di Milano, che da tempo si coordina sul fenomeno dei ‘rapinatori di Rolex’ trasfertisti con i colleghi di Napoli, e hanno riguardato il periodo tra settembre 2020 e settembre 2021, durante il quale ai tre rapinatori sono stati contestati, a vario titolo, 14 colpi (bottino complessivo del valore di circa 200mila euro) effettuati “con un’elevata pericolosità sociale” perché eseguite non con la classica e diffusa ‘tecnica della botta allo specchietto retrovisore’ ma a mano armata.

Secondo quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, i tre indagati operavano, alternativamente, in gruppi da due persone: dopo aver battuto a bordo di scooter le principali arterie del traffico milanese e individuato la vittima, i tre la seguivano fino alla residenza e, armati di pistola, intimavano di farsi consegnare il lussuoso orologio.

Il 41enne, in particolare, era stato nitidamente inquadrato in volto da una telecamera del Comando interregionale dei Carabinieri di via Marcora, a Milano, scappando subito dopo un’aggressione in viale Monte Santo durante la quale aveva abbandonato per strada il suo motorino.

Uno schema, questo, sicuramente diverso, anche in termini di offensività dell’azione, rispetto alla classica tecnica dello specchietto con la quale i trasfertisti napoletani avevano fino ad allora operato.

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Redazione

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