Presepe, maestra casertana scrive al ministro Valditara

“Il presepe si faceva, una volta, e non in tutte le scuole e l’iniziativa era a discrezione degli insegnanti: oggi invece tutto diventa una questione politica che riempie le pagine dei giornali e i dibattiti in Tv”.

A parlare, anzi, a scrivere, è una maestra di una scuola primaria del Casertano, Nicolina Moretta, che, con una lettera indirizzata al ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, torna sul dibattito politico innescato dal disegno di legge di Fratelli d’Italia che vuole impedire la cancellazione di simboli religiosi a scuola, come ad esempio il presepe.

“Avversare la realizzazione del presepe a scuola in nome di una scuola laica – sottolinea – è come vietare in famiglia ai nonni, fonti storiche viventi, di raccontare la loro infanzia ai nipoti, significa impedire che le emozioni si facciano strada mentre lo realizziamo”.

In sostanza, secondo la docente, “consisterebbe nel censurare la letteratura di San Francesco, espressa anche attraverso l’arte presepiale, della quale è stato il primo autore”.

“Il Cantico delle Creature, – ricorda la maestre – il più antico testo ecologico certificato della letteratura italiana, già non viene più studiato per via della laicità della scuola. Di questo passo a qualcuno potrebbe anche venire in mente di non far studiare più la Divina Commedia, sempre in nome di una scuola laica. La Divina Commedia, opera intrisa di fede in Dio, una fede ampia, ariosa, luminosa, che si fa storia, cultura e vita. Quanta arte perderemmo, sempre in nome di una scuola laica”.

“A Teano – ricorda Nicolina Moretta – un presepe vivente è stato realizzato più volte da un gruppo di ideatori, tra i quali una donna musulmana. Il presepe riproduce la nascita di un bambino, nato forse in una grotta o in una capanna. Il senso della religiosità è innato nei bambini, avranno tempo da grandi di diventare atei o scegliere un alto credo religioso. Si vuole educare alle emozioni e ai sentimenti, ma non a quella nascita che da 2024 anni ha caratterizzato la nostra storia e cultura e aiutato tutti ad avere fiducia in un mondo migliore. Desiderio più che mai attuale”, conclude la missiva.

(Ansa)

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Redazione

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