Acqua Lete non rispetta le relazioni sindacali

Acqua Lete ancora una volta palesa la volontà di non voler praticare corrette relazioni sindacali. 

A dirlo È Tammaro Della Corte in qualità di segretario generale della Flai Cgil della provincia di Caserta.

All’ultimo tavolo di confronto invece di discutere e cercare di affrontare il merito delle tante  problematiche che vivono le lavoratrici ed i lavoratori dello stabilimento Acqua Lete a Pratella (CE), che la FLAI CGIL ha da tempo fatto rilevare,  l’azienda di fatto rompe dopo pochi minuti il tavolo sindacale, pretendendo come presupposto della  discussione le scuse della sigla sindacale in riferimento ad un loro precedente comunicato, del 13 febbraio,  presuntivamente e infondatamente ritenuto, in un passaggio, offensivo nei confronti della azienda, laddove lo stesso rientrava, come sempre, nella normale dialettica tra le parti sociali. 

“È stato subito chiaro l’intento di far saltare il tavolo e di porsi come ‘padrone in casa propria’ dove  tutto gli è dovuto in spregio a qualsiasi normativa contrattuale e a qualsiasi rispetto delle tutele di  dignità e decoro delle lavoratrici e dei lavoratori”, sottolinea Della Corte. 

“La nostra azione sindacale va nella direzione di stabilire condizioni di normalità e vivibilità per le  lavoratrici ed i lavoratori”. 

“Riteniamo assurdi: il blocco delle ferie nei tre mesi estivi, andando a negare la possibilità alle  lavoratrici ed i lavoratori di riposare e andare qualche giorno in vacanza con i propri affetti; la  strutturazione di turni di lavoro ed i relativi cambi senza un congruo preavviso, spesso comunicati la  sera per la mattina seguente, richiedendo di fatto una costante reperibilità che va a minare  pesantemente la serenità personale, dei propri cari e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;  lavoratrici e lavoratori spostati di reparto senza preavviso e senza un periodo sufficiente di  affiancamento e formazione, minando a nostro parere anche aspetti che riguardano la sicurezza del  lavoro stesso; sottoporre continuamente i dipendenti a ferie forzate, senza neppure una congrua  comunicazione, creando imbarazzo e mortificazione a quanti si recano in azienda e vengono  allontanati ed invitati a tornare a casa”. 

“Questioni che dovrebbero essere oggetto di corrette relazioni sindacali e discusse con il  rappresentante sindacale aziendale. Tutto ciò viene declinato, invece, con cieca imposizione, figlia di una cultura neppure adeguata a una  moderna concezione aziendalistica. Atteggiamenti lesivi dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ma nocivi anche per un’azienda di  grandi dimensioni commerciali e mediatiche e proprietaria di un grande marchio leader del settore  con una caratura internazionale”. 

“Questi metodi hanno attirato anche attenzione della politica nazionale con ben due interrogazioni  parlamentari presentate nel Senato della Repubblica: una al Ministro del Lavoro e l’altra al Ministro  dello Sport in quanto il marchio è Premium Partner della FGCI. Ciò nonostante, l’azienda continua imperterrita sulla stessa strada. Infatti è da tempo che denunciamo questi metodi, lontani da quello che stabilisce il Contratto  Nazionale di Lavoro di riferimento e dalle normative vigenti in materia di lavoro”. 

“La scrivente Organizzazione continuerà a rappresentare e sostenere le rivendicazioni delle lavoratrici  e dei lavoratori nella volontà di conquistare condizioni di lavoro più civili e rispettose delle loro tutele  e dei loro diritti. Pertanto la mobilitazione continua in tutte le forme e nella lotta sindacale che riterremo opportuna  rivolgendoci anche a tutte le Istituzioni interessate”. 

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Redazione

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