Napoli. Elezioni ingegneri, Capodanno ritira la candidatura

Gennaro Capodanno, candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Napoli, per il quadriennio 2017-2021, annuncia di aver formalizzato il ritiro della propria candidatura, ringraziando, nel contempo, i colleghi che avevano deciso di dargli la loro preferenza e quanti lo avevano invogliato a scendere in campo, nonché gli organi d’informazione che hanno dato risalto alla notizia.

“Nel proporre la mia candidatura – ribadisce Capodanno -, ero partito dal convincimento che, nel corso della campagna elettorale, sarebbero stati organizzati momenti di dibattito democratico per consentire a tutti i candidati di potersi confrontare tra di loro e con gli iscritti su programmi e iniziative da mettere in campo. Purtroppo tutto ciò non è avvenuto, penalizzando principalmente quei candidati che, come me, sono scesi in campo da soli, invece che essere inseriti in liste o cordate che, per la verità, non sono neppure previste nel regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali, varato con il DPR 8 luglio 2005, n. 169, a differenza di quanto invece espressamente indicato nelle elezioni politiche e amministrative. Anche perché mi risultano, allo stato, del tutto ignoti i meccanismi con i quali vengono confezionate le suddette liste, dal momento che le candidature dovrebbero essere individuali”.

“Un aspetto che ha certamente una notevole ricaduta sulle elezioni è dato dall’evidente impossibilità. per il singolo candidato. di poter incontrare, organizzandosi da solo, tutti gli iscritti chiamati al voto, che sono ben 13.217 – puntualizza Capodanno -. Ciò anche in considerazione del breve lasso di tempo a disposizione, dal momento che, in base alle norme vigenti, intercorre appena una settimana tra il termine per la presentazione delle candidature e l’inizio delle votazioni. In pratica occorrerebbe contattare mediamente quasi duemila elettori al giorno. Anche da questo semplice calcolo numerico, a mio avviso, nasce la scarsa partecipazione degli iscritti, molti dei quali potrebbero addirittura ignorare l’evento, anche in relazione alla scarsa pubblicizzazione. Basti considerare che, allo stato, dopo otto giorni di votazione e quando mancano appena due giorni per la chiusura della terza votazione, visto che la prima e la seconda sono già andate deserte per non aver raggiunto il quorum fissato dalla norma, ha votato poco più del 18% degli aventi diritto. Seppure, alla chiusura delle urne, si raggiungesse una percentuale tra il 20% e il 25% per cento, avrebbe votato meno di un elettore su quattro. Un risultato davvero poco esaltante, pure sul piano della rappresentatività, per il prossimo consiglio”.

“Un’altra delle distorsioni, generate dall’attuale sistema elettorale, che, a mio avviso, andrebbe completamente riformato. è appunto la nascita e il proliferare delle cosiddette “liste” nelle elezioni ordinistiche, liste che, da quel che si riesce a comprendere, vengono create tra i singoli candidati, in base a criteri e meccanismi che sembrerebbero scaturire essenzialmente dalla maggiore possibilità di raccogliere consensi rispetto alla singola candidatura – sottolinea Capodanno -. Al riguardo i numeri sono chiari e significativi. Per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Napoli per il quadriennio 2017 – 2021, sono state presentate, alla scadenza del 18 agosto del 2017, 101 candidature. Di queste due sono state, nel frattempo, ritirate. In base ai dati resi noti, anche attraverso i mass media, dei 99 candidati restanti, 80 si sono organizzati in tre liste, due da quindici candidati ciascuna, quanti sono i consiglieri da eleggere, mentre una terza è formata da ben cinquanta candidati, oltre tre volte i candidati da eleggere e più della meta degli candidati in lizza. Un’anomalia palese, quest’ultima, proprio perché non disciplinata dalle attuali norme regolamentari, dal momento che, in qualsivoglia elezione, il numero dei candidati, per ogni singola lista, non dovrebbe mai supertare il numero degli eleggibili. Per differenza, dunque, restano appena 19 candidati, meno del 20% del totale delle candidature, che hanno accettato di correre da soli, ovviamente con ridotte, se non nulle, possibilità di poter essere eletti, per le ragioni suesposte, dal momento che non fanno parte di alcuna cordata precostituita”.

“L’auspicio è – conclude Capodanno – che il dissenso manifestato possa produrre, in tempi rapidi, una revisione, con conseguente riforma, delle norme al riguardo vigenti per le elezioni degli organi degli ordini professionali. Volendo mantenere l’attuale normativa, a mio avviso, andrebbe vietata espressamente la possibilità di organizzarsi in liste precostituite, la qual cosa potrebbe avvenire anche attraverso la riduzione del numero di preferenze, portandole a un massimo di tre, con la possibilità di una doppia preferenza di genere per i candidati della sezione A e di una per i candidati della sezione B dell’albo. Laddove, invece, si ritenesse di rivedere il tutto, consentendo che l’elezione ordinistica venga effettuata attraverso la presentazione di liste, bisognerebbe disciplinare la loro composizione per legge, con chiari meccanismi anche per le candidature e per la successiva ripartizione dei seggi a disposizione, inserendo, a mio avviso, anche la possibilità dell’elezione diretta del presidente, il cui nominativo andrebbe indicato dalle singole liste, in modo che la scelta di chi andrà a ricoprire la carica venga fatta anch’essa dagli elettori”.

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