40° anniversario legge aborto, Borrelli: “Record negativo in Campania”

“Una cosa sono le legittime convinzioni personali, altra cosa sono le leggi italiane che vanno rispettate senza alcuna distinzione e, purtroppo, in Campania si continua a non garantire il rispetto della legge sull’aborto costringendo molte donne a portare avanti questa difficile scelta nell’illegalità e nell’insicurezza”. Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, intervenendo al convegno promosso dal Comitato in difesa della legge 194 nella sala consiliare della Città metropolitana di Napoli, nel 40° anniversario della legge che ha regolamentato l’aborto in Italia e ricordando che “la stragrande maggioranza dei ginecologi che lavorano per la sanità pubblica si dichiarano obiettori, spesso solo per convenienza”.

“Il fatto che l’88% dei ginecologi che lavorano nelle strutture sanitarie pubbliche si dichiari obiettore di coscienza, una sorta di record mondiale, nei fatti, rischia di annullare il diritto ad abortire in condizioni di sicurezza e gratuitamente o comunque a garantirlo tra mille difficoltà, spingendo le donne a soluzioni alternative e meno sicure” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “diverse donne hanno denunciato che non hanno potuto abortire in un ospedale pubblico perché il medico era obiettore ma che si sono ritrovate poi lo stesso medico che praticava aborti nelle cliniche private”.

Borrelli ha poi ricordato di aver proposto che “le Asl e gli ospedali campani valutino, nei limiti imposti dalla legge, la possibilità di prevedere, nei centri per l’interruzione volontaria di gravidanza, assunzioni di ginecologi vincolati all’obbligo di non dichiararsi poi obiettori di coscienza”.

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Redazione

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