Ego International e il forum Italia-Turkmenistan

Ego International ha partecipato al forum Italia-Turkmenistan, raccogliendo importanti informazioni su un territorio, il Turkmenistan per l’appunto, che nel corso del tempo sta diventando sempre più interessante per l’Italia e per gli altri paesi dell’Unione Europea.

Ego International al forum: alcune nozioni sul Turkmenistan

Ego International riporta che il Turkmenistan è uno stato dell’Asia centrale confinante con l’Afghanistan, l’Iran, il Kazakistan e l’Uzbekistan e si affaccia sul Mar Caspio. Fino al 1991 ha fatto parte dell’Unione Sovietica. Il Turkmenistan è un paese ricco di giacimenti naturali e proprio per questo fioriscono in questo Paese industrie estrattive di gas e di petrolio, costruzioni edilizie a supporto, grandi progetti infrastrutturali nel campo stradale, ferroviario e Oil&Gas.

Al forum, sottolinea Ego International, è stata resa nota la necessità di prestare attenzione agli eventuali rischi nell’intraprendere scambi commerciali con questo paese, rischi che, in breve, potrebbero riguardare i seguenti punti:

  • mercato interno poco sviluppato;
  • istituzioni economiche e bancarie non indipendenti rispetto al potere politico;
  • sistema amministrativo e giudiziario poco trasparente.

Ego International al forum: perché ha partecipato

Ego International specifica che il forum è stato organizzato dall’Agenzia ICE e dal MISE con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Internazionale, dell’Ambasciata d’Italia ad Ashgabat e dell’Ambasciata Turkmena in Italia il 6 Novembre 2019 a Milano.

I settori protagonisti del forum sono stati:

  • Oil&Gas;
  • Chemical Industry;
  • Agricolture and Environment;
  • Textile and Leather;
  • Infrastructure&Construction.

[p] Ego International ritiene che Oil&Gas sia il settore più interessante presentato al forum. Il Turkmenistan infatti possiede la 4° riserva di gas più grande al mondo. Anche le autorità statali del paese stanno dando la priorità ai progetti relativi al settore e sono intenzionati a rinnovarsi anche in tutti quei reparti che riguardano l’estrazione della materia prima sopracitata.

Il settore chimico, oltre al prosperare di aziende statali che vi operano e che sono interessate all’esplorazione di giacimenti, è popolato anche da aziende private locali che sono intenzionate a stringere accordi commerciali e a diventare partner di aziende investitrici straniere, creando così nuove joint ventures.

L’agricoltura in netta crescita ha contribuito ad aumentare la vendita di attrezzature ad alta tecnologia per serre o per sistemi irrigativi.

Il settore del tessile negli ultimi 15 anni sta avendo un forte impulso alla privatizzazione e quindi le aziende stesse sono interessate a partnership con aziende italiane per rinnovare i macchinari esistenti, acquistarne di nuovi, importare prodotti chimici e collaborare alla progettazione.

Nel settore delle infrastrutture si aprono molte opportunità per le aziende italiane per quel che riguarda l’implementazione tecnologica, le forniture e le soluzioni ingegneristiche.

Ego International al forum ha potuto quindi prendere visione di un nuovo mercato emergente, forse ancora sottovalutato quando si parla di strategia export. Con la saturazione dei mercati più consolidati, è necessario aprirsi verso confini ancora poco esplorati, facendo attenzione ai rischi che ogni nuova economia emergente può celare.

Redazione

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