Carinola. Politica impazzita, tutti aprono e nessuno chiude: monta il caso Grancelsa

Ciack, motore, AZIONE. Il movimento di Calenda prende piede a Carinola, e le riprese per il film delle prossime amministrative possono ufficialmente partire. L’iniziativa del gruppo di aitanti giovanotti che si rivede nella figura dell’ex ministro di Renzi ha il merito di aver scosso l’ambiente politico e fatto uscire dalla siepe del tatticismo gli aspiranti sindaci e consiglieri.

Troppi, come sempre, e con poche e confuse idee,come non mai. Generosi, però, nell’elargire ogni sorta di smanceria nel malcelato (e maldestro) tentativo di conquistare simpatie. Più difficile per costoro soffermarsi su programmi, idee e progetti. Su questo terreno, come se l’incombenza non fosse fondamentale, le aspiranti fasce tricolori vanno in evidente affanno e, con esse, i partiti e il personale politico con la fregola di non bucare l’appuntamento con l’imminente partita amministrativa. Un dato che spiega il ripiegamento nella fatuità dell’apparenza allo scopo di sfangare il rischio di fornire risposte sul piano della concretezza. Ed in nome dell’apparire senza essere, e del dire senza fare, ecco che si materializza la festa del verbo “aprire” e dell’aggettivo “aperto”. Cosi, a dispetto della collezione di lockdown imposti dalla morsa del virus, a Carinola le forze politiche e chi le rappresenta, scansano le incombenze serie, si tuffano nella palude della fuffa, e pensano bene di “aprire”… ad ogni piè sospinto.Il primo ad aprire è stato  l’irrequieto Rino Di Cresce: ‘apro al dialogo’, ha dichiarato. Lo ha seguito a ruota Rosa Di Maio, aprendo alle categorie più disparate. Una apertura, la sua, talmente ampia, che avrebbe fatto prima a dire nei confronti di chi resterebbe eventualmente chiusa. A leggere il suo comunicato, praticamente si apprende che è aperta a uomini e donne, a grandi e piccini,a giovani e anziani, a bianchi e neri, scapoli e ammogliati, esperti e neofiti.Insomma, a qualsiasi prodotto, anche geneticamente manipolato, purché condivida il peso della Croce nel doloroso calvario verso la ricerca di candidati che non arrivano.

Aperta al confronto anche la neonata componente di Fratelli d’Italia. Lo ha reso noto dopo una riunione inframezzata dalle celebrazioni per l’incoronazione a leader di Salvore Giacca.

In coerenza con le bizzarrie rintracciabili alla voce negazione della politica che caratterizzano da sempre i grillini,ed in attesa che sbocci l’amore per la poltrona, come per Di Maio e company, la versione carinolese del Movimento cinquestelle si fa notare per la lettera, ovviamente aperta, al commissario prefettizio: segno dei tempi.

Nel lungometraggio in esecuzione fa comparsa anche il gioco delle coppie. Tante,come da tradizione. Nuove, attempate, strane, occasionali, di fatto, clandestine e, manco a dirlo, aperte.

È il caso di Antimo Marrese e Francesco Di Spirito, coppia inedita, ma con occhi e orecchie ben aperte. Una coppia silente è invece quella formata da Antonio Russo ed Elisa Mazzucchi. I due componenti marciano separati per colpire uniti. Se infatti Russo va a caccia di candidati, Mazzucchi se ne sta alla finestra, (aperta, va da sé) a raccogliere informazioni per capire il da farsi.È una coppia che ha il vantaggio di aver già scelto l’inno che farà, nel caso, da colonna sonora della campagna elettorale: il Silenzio!

Di norma scoppiato è Salvatore Di Spirito. Il proconsole del consigliere regionale Zannini agisce infatti solo occasionalmente in coppia. Le sue tuonanti picconate al ceto politico sono però esternate a cuore aperto. Dalla sua bacheca Facebook, bontà sua, premette di non essere un politologo,ma non è detto che non lo diventi. Del resto non potendo dare il cattivo esempio si risolve a dare buoni consigli. Gli va dato atto,tuttavia, di aver rilanciato,unico ad un introdurre un tema politico nel dibattito, la denuncia sul finanziamento perso per la Grancelsa anche se poi, sparando nel mucchio, finisce per coprire i responsabili veri (ironia della sorte a lui politicamente vicini) di uno sconcio così grave. Coppia occasionale e capace di saltare a piè pari da destra a sinistra è quella composta da Tonino Pagano e Pasquale Francesco Galdieri,andata di scena in una riunione presieduta da Gennaro Oliviero. Anche questa coppia, stando a ciò che si è letto, è però aperta ad ogni contributo.

Tra i camei riservati alle individualità, nel film delle prossime elezioni comunali, appare anche Atonella Migliozzi.

Per adesso è una staffetta di Antonio Russo ma quando le linee nemiche avanzeranno fino a minacciare di espugnare il fortino, sarà costretta a riposizionarsi. Nel frattempo, convinta che il mondo dei buoni nasca con De Luca e finisca con Conte, accoglie a braccia aperte ogni fesseria dei due presidenti con la stessa enfasi con cui un tifoso del Napoli degli ’80 si sarebbe approcciato a Maradona.

C’è poi la Lega, che col suo rappresentante, Massimo Di Stasio, avverte che “le casse del comune sono in predissesto, e dunque basta con il risentimento e spazio al sentimento per salvare Carinola”. Anche Di Stasio ribadisce di essere aperto senza riserve ad ogni apporto frutto di ragionevolezza.

A conti fatti la politica carinolese sembra una maionese impazzita. Il buonsenso dovrebbe indurre molti dei suoi attori a ritirarsi in buon ordine.
Ma solo a sussurrarlo… apriti cielo!

P.P.

Redazione

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