Green pass, l’allarme degli esperti: “rischio frodi e bassa tutela privacy”

 Il green pass vaccinale a cui lavorano il governo italiano e quello europeo espone i cittadini e le istituzioni al rischio di frodi o perdite. Inoltre non garanirebbe il necessario livello di sicurezza nella protezione dei dati sensibili. E’ l’allarme lanciato da Viky Manaila, Trust Services Director di Intesi Group, l’azienda italiana di servizi fiduciari e IT che fa parte della rete internazionale Good Health Pass Collaborative (GHPC). La societa’ lavora ad un modello globale per l’interoperabilità dei passaporti digitali della salute.

La rete internazionale Good Health Pass Collaborative (GHPC) definisce standard comuni per la realizzazione di un Passaporto Digitale della Salute, riconosciuto in tutto il mondo. La discussione coinvolge alcuni dei più grandi player del mondo dell’ICT, dei pagamenti digitali, oltre ad Agenzie governative e associazioni. Solo qualche nome: IBM, Accenture, Mastercard, International Chamber of Commerce, Airports Council International. C’è anche un po’ di Italia, con Intesi Group, Certification Authority italiana specializzata in servizi di consulenza e soluzioni avanzate in cloud, che collabora in particolare nell’ambito delle firme elettroniche e delle identità digitali per la definizione di un modello interoperabile a livello globale per i passaporti digitali della salute.

“Favorire la ripresa degli spostamenti, con ripercussioni positive sul settore travel e non solo, è fondamentale. Ma Il rischio frodi, però, resta altissimo, soprattutto per i certificati cartacei che avranno un ruolo non banale nella fase post-pandemica”, spiegano da Viky Manaila.

(Agenzia Dire)

Redazione

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