Caserma Levante Piacenza, Arma Carabinieri: “Chi ha sbagliato non avrà sconti”
“Con responsabilità accertata, non ci saranno sconti per nessuno. Chi sbaglia pagherà oltre che sul piano penale anche su quello civile (anche con risarcimento dei danni economici) e disciplinare”. Così l’Arma dei Carabinieri commenta la sentenza che ieri ha visto la condanna in primo grado con rito abbreviato dei cinque suoi appartenenti in servizio nella caserma Levante di Piacenza, arrestati a luglio del 2020 e imputati di diversi reati: torture, violenze, traffici di droga estorsioni e rapine.
La pena più pesante, 12 anni, è stata inflitta all’appuntato Giuseppe Montella, al centro secondo l’accusa- del sistema criminale esistente nella caserma e rafforzato nei mesi del primo lockdown. Otto anni, invece, all’appuntato Salvatore Cappellano, sei all’appuntato Giacomo Falanga, tre anni e quattro mesi al carabiniere Daniele Spagnolo e quattro all’ex comandante della stazione di via Caccialupo, il maresciallo Marco Orlando.
L’Arma si è costituita parte civile nel processo “per rispetto dei cittadini e degli oltre 100.000 Carabinieri che ogni giorno lavorano con sacrificio e rischio personale al fianco degli italiani” ed esprime “ancora una volta il proprio dolore su una vicenda molto grave poiché è inaccettabile che i carabinieri possano tenere comportamenti di gravità inaudità e ledere gli interessi dei cittadini”. Tutti i militari a giudizio, viene però ricordato, “a suo tempo, furono immediatamente sospesi dal servizio e altri più gravi provvedimenti saranno adottati se ci sarà sentenza definitiva di condanna”. Perché fatti come quelli di Piacenza non si ripetano, inoltre, “è stata costituita una struttura con compiti di audit, per rafforzare la costante attività di verifica sul funzionamento dei reparti sino a livello di stazione e adottate iniziative per la formazione del personale”.
(Cai/ Dire)