Superbonus 110, sblocco crediti: PartItalia Caserta in piazza a Roma

Il Coordinamento provinciale di Caserta ha partecipato alla manifestazione nazionale per sbloccare la cessione dei crediti legati al SUPERBONUS 110%.

La manifestazione, organizzata da PARTITALIA e da C.A.N.G.E – CLASS ACTION NAZIONALE DELL’EDILIZIA si è tenuta a Roma, in viale Europa dinanzi alla sede centrale di Poste Italiane Spa.

Le associazioni di cui sopra, insieme a centinaia di imprenditori del settore edile intervenuti, hanno chiesto con fermezza che POSTE ITALIANE, partecipata dello Stato, riprenda immediatamente ad acquistare i crediti fiscali, incluse le seconde cessioni.

Il messaggio lanciato al mondo dell’imprenditoria italiano è stato il seguente:

“Uniamoci per manifestare contro questa totale e ingiustificata inattività di Poste Italiane che continua a creare drammatici problemi al comparto edile e ai privati cittadini, rallentando peraltro la transizione ecologica che persino l’Europa ha tanto a cuore. Ci sono miliardi di euro bloccati che stanno portando al fallimento migliaia e migliaia di imprese edili e all’esaurimento tantissimi privati che si vedono i cantieri bloccati e il rischio di non veder realizzate le proprie opere”. È quanto denuncia -in una nota stampa – Andrea Striano, Coordinatore Partitalia in provincia di Caserta.

“Fin quando Poste Italiane, che ricordiamo essere una partecipata dello Stato, non si deciderà a buttare giù questo muro di indifferenza verso l’economia edile, come possiamo sperare che altri istituti finanziari possano invece sbloccare i crediti? Siamo vivendo una situazione surreale, una misura che tutta Europa ci invidia ora ci sta causando l’effetto contrario. È assurdo che un provvedimento come il Superbonus, che ricordiamo è stato regolato da norme statali e quindi promosso dallo Stato per favorire la ripresa di uno dei settori più importanti dell’economia italiana, si vada a schiantare contro lo Stato stesso che ad un certo punto, facendosi male i conti e non prevedendo alcune difficoltà, decide di fermare tutto e lasciare migliaia di imprese e miliardi di euro in un pozzo dal quale nemmeno lui riesce più a salvare. È un fallimento totale, soprattutto della politica, che per proteggere e far arricchire gli istituti finanziari condanna a morte imprese, imprenditori e cittadini bruciando al contempo denaro che serviva per la ripresa. Non ci fermeremo qui, continueremo a manifestare fin quando chi ha sbagliato non metterà fine a questa tragedia sbloccando la materia. Lo dobbiamo agli Italiani e alla nostra economia che non può morire a causa di amministratori pazzi e incapaci”.

Redazione

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