Tic e parolacce a go go? E’ una malattia: ecco come si chiama

La parola Coprolalia deriva dal greco “kopros”, che vuol dire “sterco, feci”, e “lalein”, che significa “balbettare”. Riguarda un evento simile a un tic che coinvolge vocalizzazioni oscene e socialmente inappropriate, ma non intenzionali.

Tra il 10 e il 33% dei casi questo disturbo è correlato ai tic e, in particolare, alla sindrome di Gilles Tourette (nota anche come malattia del tic), la cui incidenza nella popolazione mondiale è dell’1%: tra lo 0,4% e il 3,8%.

Chi si occupa di disturbi del movimento conosce anche in Italia la sindrome di Tourette, caratterizzata appunto da tic multipli e compulsioni verbali (coprolalia)- spiega Giancarlo Zito, neurologo dell’ospedale San Raffaele Pisana- si tratta di soggetti che in maniera incontrollata devono dire ciò che gli passa per la testa: una compulsione esplosiva nel parlare con contenuti spesso sconvenienti per la circostanza e per il luogo dove avvengono”. La sindrome di Tourette è annoverata tra i disturbi del movimento, quindi per diagnosticarla, precisa il neurologo, “devono essere presenti sia tic severi che uno o più tic foniatrici che durano per più di un anno”.

PAROLE PRONUNCIATE ASSOLUTAMENTE FUORI DAL CONTESTO

Nella coprolalia, aggiunge la onlus Touretta Roma, le parole “sono pronunciate assolutamente fuori dal contesto, sono emesse nei momenti più strampalati, non hanno a che fare con sentimenti di rabbia e non esprimono il reale pensiero della persona tourettica. La sindrome di Tourette viene spesso identificata come la ‘malattia delle parolacce’ ma in realtà solo due tourettici su dieci hanno questo problema. In ogni caso i tourettici coprolalici esistono e vivono con una perenne sensazione di mortificazione per questo comportamento assolutamente non controllato”.

GLI ALTRI DISTURBI CORRELATI

Di certo, l’emissione di parole, o frasi, ritenute offensive è il più comune dei coprofenomeni che includono anche la coproprassia (l’impulso di eseguire gesti osceni senza controllo), la coprolalia mentale (oscenità pensate ossessivamente) e la coprografia (l’impulso di annotare quelle espressioni o oscenità).

Vocalizzazioni inusuali ricorrono pure in altri tic vocali come la palilalia (ripetizione involontaria di parole o frasi), l’ecolalia (ripetizione delle parole pronunciate da un’altra persona in una forma priva di significato) e la klazomania (l’urlo compulsivo).

Infine, una coprolalia in assenza della sindrome di Tourette può insorgere nei pazienti con lesioni cerebrali, “senilità“, e in quelli con malattie neurodegenerative e autoimmuni. Può anche comparire in associazione a disturbi convulsivi, in stato ictale o post-ictale.

LE TERAPIE FARMACOLOGICHE

Concludendo sulle cure, non esiste un’unica terapia per i pazienti coprolalici perché nella maggior parte dei casi non ne hanno bisogno. Tuttavia si possono seguire sia terapie farmacologiche che terapie comportamentali per un’assistenza socio-psicologica e tecniche di rilassamento per alleviare lo stress.  L’approccio migliore è sempre quello multidisciplinare.

(Dire)

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Redazione

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