(VIDEO) Casal di Principe ricorda il piccolo Francesco Aversano, vittima di camorra

Francesco Aversano, 9 anni per sempre. Francesco è stata la prima vittima innocente di camorra. 50 anni fa a Casal di Principe in uno scontro a fuoco tra rivali, rimase a terra sotto i proiettili vacanti. Stava giocando, ignaro di quello che stava per succedere.

Era un 30 settembre, una domenica di un lontano 1973, una giornata di un sole autunnale settembrino che si trasformò ben presto in una domenica fredda, bagnata di sangue. Dopo 50 anni, la città ricorda Francesco ancora una volta con una targa ricordo, posizionata e svelata sul posto dove avvenne la tragedia, alla presenza di autorità civili e militari, del sindaco Renato Natale, i familiari, le sorelle Anna e Margherita e soprattutto alla presenza dei bambini di oggi, coetanei di Francesco.

Questa mattina, all’interno dell’istituto Maria SS. Preziosa, si è partiti nel dare testimonianza dell’accaduto, attraverso il verbale stilato di quel giorno, proclamato dal Sindaco Natale e dal ricordo del generale Cagnazzo, all’epoca dei fatti, capitano della locale compagnia dei carabinieri ed investigatore del fatto, ma anche, pur i tanti anni passati, dai messaggi da parte dei bambini rivolti a Francesco.

Il suono della tromba squarcia il vocio dei presenti, lasciando, silenzio ed emozione, rendendo così onore ad un bimbo vittima dell’idiozia criminale.

“In tanti, soprattutto bambini e ragazzi delle superiori, abbiamo ricordato questo drammatico evento di 50 anni fa, la morte di un bimbo, Francesco, ucciso all’età di solo 9 anni dalla camorra – dice il sindaco Reanto Natale -. Ringrazio le scuole che hanno accompagnato i loro alunni, ringrazio le forze dell’ordine che in modo autorevole sono state presenti, ringrazio il generale dei carabinieri Cagnazzo, che a suo tempo guidò le indagini, ringrazio il Presidente del Consiglio Regionale, onorevole Gennaro Olivieri per la sua presenza, il Dr. Ardituro della Procura Nazionale Antimafia, le associazioni e organizzazioni del territorio, croce rossa, Protezione civile, i nostri Vigili Urbani, e le suore dell’Istituto Santa Maria Preziosa che ci hanno accolto”.

In corteo dal luogo del delitto al parco giochi a lui intitolato, situato in un bene liberato, inaugurato qualche anno fa, ma per tanti motivi, covid in primis e burocratici dopo, non ha mai visto una vera apertura al pubblico. Ora quel parco è riaperto, finalmente, e si aggiunge di ulteriore targa che riportano le parole di Suor Adelia, suora recentemente scomparsa e che fu una delle suore dell’istituto a soccorrere e prendere in braccio Francesco sanguinante. Parole pronunciate nel 2020 all’inaugurazione dell’area giuochi e che da oggi tutti potranno leggere sotto la foto del piccolo Francesco.

“Vedemmo Francesco – disse la suora- che tentava di aggrapparsi al cancello come per ripararsi, ma aveva tutta la mano insanguinata. Fu un momento terribile. Quei tempi sono passati e questo paese può esprimere finalmente tutte le sue potenzialità riprendendosi la sua dignità, quella che ha sempre avuto. Ora è cambiata la cultura e così bisogna continuare perché negli ultimi anni si è fatto tantissimo ed è necessario che tutte le persone di buona volontà facciano rete per tenere fuori chi vuole fare solo del male”.

Parole forti e piene di speranza che a questi gesti che servono per ricordare e non dimenticare, a queste azioni per raccontare ai posteri, siano da monito e testimonianza che, fatti del genere, non accadano mai più.

di Augusto Fontana

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