Omicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta fermato in Germania

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all’ANSA l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma, ed ha informato i genitori.

Il giovane è stato fermato dopo che su di lui pendeva un mandato di arresto europeo.

Ieri era uscito anche un video, girato dalla telecamera di sicurezza di un capannone nella zona industriale di Fossò, che mostrava l’aggressione di Filippo Turetta, iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio.

Nel filmato Filippo aggredisce Giulia, proprio nel piazzale in cui sono state trovate le macchie di sangue e i capelli.

Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina.

Le telecamere – scrive il Corriere Veneto – hanno inquadrato l’auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Le parole Gino Cecchettin alla figlia Giulia

“Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”. Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli.

Poi una citazione “L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”.

Giulia accoltellata a testa e collo

Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo.

E’ quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta in serata dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.

Secondo quanto apprende l’ANSA, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.

Al momento non è stato possibile stabilire se la giovane fosse già morta quando è stata lanciata nel dirupo.

Secondo quanto si è appreso, al momento del ritrovamento il capo era coperto di sangue, sicuramente anche a causa della caduta. Il corpo di Giulia non era visibile dalla strada, coperto da un enorme masso.

Giulia era già morta prima di essere abbandonata

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall’auto di Filippo.

Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l’ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone.

Come apprende l’ANSA, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l’ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell’aggressione

Redazione

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