Attentato Mosca, l’analisi del professore Giovanni Savino

137 il numero degli uccisi nell’attacco di ieri sera al Crocus City Hall di Mosca.

“La Russia – prosegue Savino – ha combattuto accanto al presidente Bashar al-Assad fin dall’inizio del conflitto siriano, inizialmente guerra civile tra il governo e l’opposizione, in seguito infiltrato dai terroristi dell’Isis”.

Su un possibile coinvolgimento dell’Ucraina, come ipotizzato subito dai media russi, Savino sottolinea come “questa pista sembra al momento non molto realistica. Non è una strategia in grado di mobilitare l’opinione pubblica al loro favore. Tutti le principali potenze mondiali – a partire dagli Stati Uniti fino a noi fino all’Italia – hanno condannato l’attentato la propria vicinanza al popolo Russo”.

I media di Mosca ignorano il video dell’attentato

Nessun risalto ha avuto finora sui media ufficiali russi il video diffuso dall’agenzia Amaq dell’Isis.

Le agenzie e la televisione di Stato non hanno fatto riferimento alla notizia, invece riportata da alcuni media indipendenti.

Ieri nel suo discorso televisivo alla nazione il presidente Vladimir Putin aveva ignorato la rivendicazione da parte dell’Isis, evocando una possibile responsabilità di Kiev.

Per il presidente, i 4 arrestati nella regione frontaliera di Bryansk, accusati di essere gli autori materiali della strage, stavano cercando di raggiungere l’Ucraina, dove una “finestra” era stata creata per permettere loro di attraversare il confine.

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Redazione

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