Napoli Obiettivo Valore, il papocchio dei verbali che non si devono pagare

Napoli Obiettivo Valore è la nuova società di progetto che affiancherà il Comune di Napoli nella gestione, finalmente efficiente ed efficace, delle entrate tributarie.

Il progetto è finalizzato a potenziare il recupero dell’evasione e dell’elusione e garantire un’efficace riscossione ordinaria e coattiva.

La sede di N.O.V., sita in uno dei grattacieli del Centro Direzionale, è presa d’assalto ogni giorni da centinaia di cittadini per richiesta di info su un caso che si sta rivedendo migliaia di volte.

Ovvero l’invio di ordinanze di ingiunzione e minacce di azione legale dopo 30 giorni in caso di mancato pagamento, anche a tutti coloro che hanno fatto ricorso per le famose ZTL di Napoli e che hanno vinto per il sielnzio amministrativo, il cd. ‘silenzio-assenso‘.

O in altri casi a chi ha presentato ricorso dinanzi al Giudice di Pace competente di zona ed hanno ottenuto sentenze di accoglimento.

Il dubbio è che siano state inviate le liste alla società Napoli Obiettivo Valore senza tener minimamente conto che pendevano dei ricorsi; anzi erano stati accolti per silenzio-assenso come prevede il Codice della Strada.

Migliaia di automobilisti si vedono costretti, dunque, a correre avanti e indietro presso gli uffici napoletani della Prefettura, Polizia Locale e N.O.V. trovandosi – in alcuni casi – difronte ad un muro di gomma che li fa rimbalzare da una parte all’altra.

Un vero e proprio ‘scaricabarile’ quello che si sta verificando e minacciano azioni esecutive per dei verbali che non devono essere assolutamente pagati.

Infatti, tutti le persone che hanno proposto ricorso al Prefetto avverso ai verbali della Polizia Municipale di Napoli e non hanno ottenuto risposta dal Prefetto entro il termine complessivo che all’incirca di un anno, non devono assolutamente riceve l’ordinanza di ingiunzione.

Il problema è che queste persone devono recarsi in Prefettura a chiedere l’attestazione dell’accoglimento del ricorso, e in alcuni casi in Prefettura non sanno che ‘pesci prendere’ ed inviano i cittadini ‘per mari, per monti’.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il contribuente è costretto ad impugnare queste ordinanze di ingiunzione al Giudice di Pace di Napoli; quest’ultimo, dato il carico elevato di lavoro e pochi dipendenti e giudici, fissa l’udienza dopo circa un anno.

LA SOCIETA’

Napoli Obiettivo Valore è la società di riscossione – nata a maggio 2023 – che affianca il Comune di Napoli per il recupero dei tributi dovuti e non versati dai cittadini.

“Napoli ha 2 miliardi e 200 milioni di mancate entrate che corrispondono al disavanzo. Il vero obiettivo di questa operazione è avere risorse per migliorare i servizi e la città. Non ci sarà un atteggiamento vessatorio ma una richiesta ai cittadini di collaborare per migliorare la città” aveva dichiarato Pier Paolo Baretta, assessore al bilancio del Comune di Napoli.

Napoli Obiettivo Valore: 35 milioni di euro riscossi nei primi mesi di attività

Sono 35 milioni di euro le risorse che Napoli Obiettivo Valore ha incassato al 15 marzo 2024 nei primi mesi di attività.

Napoli Obiettivo Valore si pone come obiettivo il recupero di oltre 1 miliardo di euro in 10 anni.

Dall’avvio effettivo di riscossione avvenuto lo scorso ottobre, inviate 400mila atti di riscossione ai cittadini inadempienti per un valore totale di 380 milioni di euro.

L’incasso complessivo di 34 milioni e 976mila euro tra già riscosso e rateizzato è composto da tre diverse voci: il recupero della TaRi, per circa 20,5 milioni di euro, quello dell’IMU (oltre 12,7 milioni di euro) e più di 1,7 milioni di euro per violazioni del Codice della strada.

Il lavoro di riscossione procede con l’obiettivo di arrivare a 600mila atti inviati prima del periodo estivo.

COSA FARE PER NON PAGARE LA MULTA

Per non pagare la multa bisogna proporre ricorso. In tal caso bisogna affidarsi ad Associazioni di Consumatori o avvocati che siano veramente competenti nelle sanzioni amministrative e conoscitori della legge 689/81. Infatti, non basta essere un Avvocato famosissimo, c’è bisogno di conoscere attentamente la materia.

Sfatiamo anche il mito: “scarico i moduli, faccio da me!” oppure si rivolgono al ‘cugino di turno’. Istruire un ricorso non è come montare un mobile dove si seguono le istruzioni.

Spesso e volentieri si sente dire “valla a pagare”. Assolutamente no! Chi vi risponde in questo modo o non conosce la materia oppure non vi vuole aiutare.

RICORSO: QUANDO E’ ACCOLTO

Un ricorso viene rigettato quando la Prefettura lo fa con ordinanza o quando il Giudice di Pace emette sentenza. Se manca uno di questi elementi, il ricorso assolutamente non è stato perso.

Se per il GdP bisogna emettere sentenza, per il Prefetto vigila l’istituto del silenzio assenso. Nel senso che: presentato il ricorso e passato un certo numero di giorni, a seconda dei casi, il ricorso si intende automaticamente accolto.

Stranamente – in alcuni casi – i Comuni o gli Enti Provinciali sollecitano il pagamento per i ricorsi vinti. I cittadini però non ci stanno e si muovono con una vera e propria azione legale per far valere le proprie ragioni.

COME AVERE INFORMAZIONI

Tra le varie associazioni presenti in zona vi segnaliamo e vi suggeriamo di contattare IlRicorso.it: sono presenti sul territorio dal 2005 e negli ultimi anni hanno raggiunto risultati strabilianti per gli autovelox di Marcianise, Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Aversa Nord.

Redazione

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