Santa Maria Capua Vetere. Carcere senz’acqua, Sgambato: “Situazione ormai insostenibile, investita anche la Regione”

camilla sgambatoAlle condizioni minime di civiltà e di dignità non si deroga, neanche in carcere. La situazione dell’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere sta diventando davvero allarmante e, dopo tanti solleciti formali e informali, sto valutando di procedere ad una interrogazione parlamentare. Nel frattempo è investita della questione anche la Regione Campania, attraverso la consigliera Enza Amato e la Garante per i diritti dei detenuti Adriana Tocco che qualche giorno fa hanno fatto visita all’istituto”. Lo annuncia la deputata del Partito Democratico Camilla Sgambato preoccupata per il prolungarsi della situazione di carenza idrica al carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Sono mesi ormai che la parlamentare sammaritana sta seguendo – in collaborazione con la direttrice del carcere Carlotta Giaquinto, con il Capo del Dap Santi Consolo, con il provveditore Tommaso Contestabile e con il Comune di Santa Maria Capua Vetere – l’annosa vicenda, e due settimane fa ne ha scritto anche ai sottosegretari Umberto Basso De Caro e Paola De Micheli.

L’allaccio alla rete idrica è stata autorizzata dal DAP che ha stanziato i fondi per sostenere la spesa prevista per le opere di attivazione (circa un milione di euro) ma, dopo numerosi incontri tra rappresentanti della Direzione Generale beni e servizi e dell’ufficio tecnico del Prap con il Sindaco del Comune di Santa Maria– spiegava la parlamentare nella missiva – si è verificato che, pur essendo già stato predisposto un progetto tecnico, esistono degli impedimenti di ordine amministrativo-contabile, che hanno reso irrealizzabile l’opera. I fondi, infatti, non possono essere trasferiti dal Ministero della Giustizia ad un Ente locale, che nel caso di specie dovrebbe assumere le vesti di stazione appaltante, trattandosi di lavori da svolgersi per la maggior parte al di fuori dell’area demaniale dell’amministrazione penitenziaria”.

Urge necessariamente trovare una soluzione per superare questo impasse burocratico”, torna ora a ribadire con forza l’onorevole Camilla Sgambato. “Non è pensabile né tollerabile – aggiunge – che millecento detenuti, oltre agli agenti che lavorano lì giorno e notte, possano ancora sopportare questa incresciosa situazione resa ancora più pesante dall’afa di questi giorni. Serve uno sforzo comune e responsabile di tutti i soggetti istituzionali perché si arrivi subito ad una soluzione”.

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Redazione

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