Evade dai domiciliari: ‘meglio in carcere che con mia moglie’

Meglio in carcere che in casa con la moglie: per questo un 33enne ha violato i domiciliari ed è finito in manette per evasione.

E’ accaduto nel centro storico di Napoli dove nel corso di un controllo dei carabinieri l’uomo non è era in casa.

Nessuna autorizzazione a permettergli l’uscita ma solo un litigio con la moglie che l’avrebbe motivato a lasciare i domiciliari.

Durante le ricerche, il 33enne si è presentato all’ingresso della caserma Pastrengo, sede anche della stazione Carabinieri di Napoli San Giuseppe.

Ha chiesto di parlare con un maresciallo: non voleva più scontare la pena in casa ma in carcere, lontano dalla moglie.

L’uomo è stato arrestato per evasione e ha trascorso la notte in camera di sicurezza, in attesa di conoscere la decisione del giudice sul suo prossimo collocamento.

Mafioso minaccia la moglie “ti stacco la testa”: arrestato

Per anni ha sopportato vessazioni, botte, insulti, soprusi poi non ha retto e ha denunciato l’ex marito per maltrattamenti in famiglia.

I carabinieri hanno così arrestato e portato in carcere, Nunzio Zuccaro, 62 anni, mafioso che ha precedenti per due omicidi, sequestro di persona, occultamento di cadavere, e rapina.

Le indagini hanno fatto luce sulle condotte messe in atto dall’indagato nei confronti della donna dal 2019, quando l’uomo era ancora detenuto in carcere per scontare una pena di 30 anni, terminata nel 2020.

La vittima ha riferito ai carabinieri di essere stata oggetto perenne di insulti, e violenze da parte del convivente il quale, anche quando era detenuto in carcere, l’avrebbe minacciata di morte lamentando la sua assenza ai colloqui e l’esiguità della somma di denaro che lei gli faceva pervenire settimanalmente.

“Visto che mi fai fare brutta figura con gli altri carcerati, appena esco ti stacco la testa e la metto in mezzo alla strada per farla vedere in tutti i telegiornali”, avrebbe detto il mafioso alla donna.

La vittima ha raccontato che nel Natale 2023 Zuccaro, l’avrebbe trascinata davanti ad un affollato bar di Mascalucia e sputato in faccia per punire il fatto che aveva osato dirgli ‘basta’ ad alta voce e dinanzi ai dipendenti dell’attività dove lavorava.

Secondo la denuncia l’indagato avrebbe picchiato la moglie con una stampella, e l’avrebbe quasi strozzata perché “non si sottometteva e non gli portava rispetto”.

Redazione

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