Strage Trentola Ducenta. Pezzella accusato di omicidio plurimo: ha sparato almeno dieci volte
Luciano Pezzella è da ieri sera nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. L’agente di polizia penitenziaria, che per un banale diverbio con i suoi vicini di casa ha ucciso quattro persone, è stato arrestato ieri al termine dell’interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Aversa.
Dovrà rispondere di omicidio plurimo. Almeno una decina di proiettili sono stati esplosi dalla pistola d’ordinanza di cui si è armato il Pezzella. Le autopsie delle quattro vittime, Michele Verde, la moglie Vincenza, il figlio ventitreenne Pietro e la quarta vittima Francesco Pinestro morto dopo il ricovero nell’ospedale di Aversa, saranno eseguite domani.
Infastidito dal viavai continuo di camioncini, Pezzella si è armato della pistola d’ordinanza, una Beretta Fs in dotazione a tutte le forze di polizia, ha sparato prima a Francesco Pinestro, 37 anni, che armeggiava con le cassette di frutta vuote (l’uomo era uso raccoglierle e rivenderle e fra i suoi contatti c’era il vicino dell’agente Pezzella, Michele Verde, che stoccava, appunto, cassette di frutta vuote).
Lasciata la prima vittima agonizzante in strada (Pinestro è morto poco dopo il ricovero nell’Ospedale di Aversa) l’omicida è entrato nell’edificio indipendente dei Verde attraverso un cancello carraio. All’altezza del portone d’ingresso, al piano terra senza mura, ha sorpreso il capofamiglia, 61 anni, alle prese con le cassette di frutta, e gli ha sparato. Poi è salito al primo piano dell’abitazione e sul ballatoio ha ucciso la moglie di Verde, Vincenza Caiazza, 58 anni, e il primogenito della coppia, Pietro, 31 anni.
A raccogliere le dichiarazioni del cinquantenne anche il magistrato Ilaria Corda della Tribunale di Napoli Nord. I militari hanno ricostruito la dinamica della strage compiuta intorno alle 8,30 di ieri mattina. (askanews)
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