Torino. Abusi scuola calcio, Sbrollini: “Radiazione immediata per i responsabili”

“Leggo dispiaciuta e preoccupata la notizia arrivata da Torino sui presunti abusi e ricatti su giovani calciatori ad opera dei loro allenatori (leggi qui). Da mamma e da appassionata di sport mi rendo conto del dramma che posso vivere i ragazzi e le loro famiglie, come tutta la comunità torinese”. Lo dichiara On. Daniela Sbrollini, Responsabile nazionale Sport e Welfare PD e Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità.

“Mi auguro al più presto che emerga tutta la verità e che i responsabili vengano radiati da qualsiasi attività che abbia a che fare con i giovani.  Lo sport però costituisce un’agenzia educativa fondamentale insieme alle famiglie a alla scuola per dell’educazione dei nostri ragazzi. Lo sport vive soprattutto grazie al volontariato, una rete ed una risorsa incredibile per il nostro Paese. Sono circa 1 milione i volontari che operano nelle istituzioni non profit sportive, e rendono lo sport giovanile e dilettantistico il vero cuore dello sport italiano”.

“Il settore giovanile e scolastico della Federazione Italiana Giuoco Calcio rappresenta la rete più grande e più capillare per la crescita dei ragazzi in Italia e molti investimenti, anche recentemente, sono stati fatti per il miglioramento di quei luoghi in termini educativi. La sicurezza al 100% di tutti gli ambienti è difficile da ottenere e proprio per questo gli episodi accaduti devono far riflettere su come bisogna sempre essere in allerta per il bene dei giovani. Sono 698.290 i giovani calciatori maschi tra i 5 e i 16 anni, un ragazzo su 5 in Italia è iscritto ad una scuola calcio. I circoli sportivi, le società radicate in tutto il territorio nazionale sono nella grande maggioranza dei casi un luogo sicuro e importantissimo non soltanto per l’aggregazione dei giovani, ma anche come centro educativo. Tutto lo sport deve rimanere unito per migliorare e difendere questi luoghi in cui i genitori sappiano di poter lasciare serenamente i propri figli nei loro pomeriggi. È compito delle federazioni, degli enti di promozione e dei dirigenti dello sport formare e controllare allenatori e volontari  perché siano sempre più all’altezza di garantire sicurezza e valore alla crescita dei ragazzi”.

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Redazione

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