Aversa. L’associazione genitori IV Circolo chiede chiarezza sulla refezione scolastica

In vista dell’imminente avvio del servizio di refezione scolastica, l’Associazione Genitori Quarto Circolo chiede all’Amministrazione Comunale di:

1. rendere noto l’esito dell’ “avviso pubblico di procedura comparativa per conferimento incarico direttore dell’esecuzione del contratto per la gestione del servizio di refezione scolastica del comune di Aversa” pubblicato in data 12.07.2016 per la
selezione del Direttore Esecutivo del Contratto di refezione scolastica (DEC)​. Quest’ultimo rappresenta una figura di particolare importanza a garanzia del rispetto della qualità del servizio. Ciò premesso si auspica che venga individuata una
persona avente competenze qualificate;

2. istituire, in tempi brevi, la Commissione Paritetica così come previsto dall’art. 62 del Capitolato speciale d’appalto per la fornitura di pasti per mense scolastiche. Tale organo svolge funzioni particolarmente delicate di indirizzo e controllo del servizio di refezione;

3. istituire, in tempi brevi, le Commissioni Mensa così come previsto dall’art. 65 del Capitolato speciale d’appalto per la fornitura di pasti per mense scolastiche. Tali organi svolgono funzioni di controllo al fine di tutelare il rispetto degli standard di qualità del servizio.

Inoltre, per quanto riguarda le modalità di erogazione dei pasti attraverso l’utilizzo di stoviglie in comodato d’uso, sanificate dai genitori​, l’Associazione, dopo aver consultato diversi esperti del settore, esprime alcune perplessità su questa soluzione.

Tale modalità, sebbene auspicabile in quanto riduce il consumo di materiale a perdere in plastica, in realtà espone l’utente ad un elevato rischio di contaminazione da pericoli biologici e chimici. A sostegno di quanto dedotto, basti pensare che in tutti i casi in cui, in altre città d’Italia, si applica in ambito di refezione scolastica l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili, è stata installata idonea attrezzatura (lavastoviglie) per ogni plesso scolastico, in modo da garantire la corretta sanificazione delle stesse ed effettuare un puntuale monitoraggio sulle condizioni igieniche mediante test specifici eseguiti in loco dagli organi competenti. Infatti, consentendo la pulizia delle stoviglie presso le famiglie, non si riuscirebbe ad effettuare nessun monitoraggio sulla corretta sanificazione, che solitamente in ambito domestico viene effettuata mediante semplice lavaggio e risciacquo, non sufficienti a controllare il rischio per i pericoli succitati. Infine, si giudica pericolosa l’interruzione della gestione della filiera di refezione, affidando il significativo passaggio della sanificazione delle stoviglie ai genitori, perché potrebbe determinare impossibilità di stabilire responsabilità a seguito di possibili tossinfezioni alimentari. L’Associazione spera che le preoccupazioni evidenziate vengano prese in esame che venga pensata e posta in essere una soluzione opportuna.

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Redazione

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