Porte girevoli al comando della Polizia Municipale di Cesa, Uniti per Cesa: “Quanto scorrerà ancora la graduatoria?”
Il comando della Polizia Municipale di Cesa non trova pace. È dal pensionamento del comandante Alfonso Errico che continuano ad alternarsi nomi e profili senza che si raggiunga una stabilità duratura.
In tre anni abbiamo assistito a nomine, rinunce, ‘comandi’, dimissioni, altre nomine, pensionamenti, allargamenti della pianta organica, espletamento del concorso, ripescaggi di ‘idonei’ e repentini nulla osta.
“In data 01 gennaio 2022, infatti, il dott. Romano, ha chiesto ed ottenuto la cessione del contratto di lavoro al Comune di Gricignano di Aversa, tramite mobilità volontaria tra enti ex art. 30, comma 1 del D.Lgs. 165/2001 a decorrere dal 01.01.2022 (ultimo giorno lavorativo 31.12.2021). In questo mese, inoltre, è andato in pensione anche il Responsabile in carica, il dott. De Lucia. Da un Responsabile e due Istruttori Direttivi di Vigilanza in servizio, si è passati ad un’unica unità. Con una sola assistente, cat.C, nel Comando. Tra tre pari grado, chi doveva comandare chi? Ma non è finita qui. “Stante la carenza di dipendenti nei vari settori del Comune di Cesa, e l’urgenza di provvedere in particolare nell’Area/Settore Vigilanza”, la Giunta Comunale ha deciso di procedere infatti ad un ulteriore scorrimento della graduatoria per la copertura del posto di “Istruttore Direttivo di Vigilanza Cat. giuridica D1 – a tempo parziale (12 ore) e indeterminato da assegnare all’Area di Vigilanza”. Ma non sarebbe stato più logico ed economicamente vantaggioso dare l’orario pieno alla dottoressa Palumbo, già in servizio e calata nella realtà cittadina? Perché dare frettolosamente un nulla osta, dovendo poi procedere ad ulteriore scorrimento della graduatoria? Viene prima il Comando o lo scorrimento? Tra le altre cose, per legge, “i vincitori dei concorsi banditi dalle regioni e dagli enti locali, anche se sprovvisti di articolazione territoriale, sono tenuti a permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni”. E tale norma non è derogabile dai contratti collettivi. Nel caso in questione non si può neanche parlare di ‘mobilità compensativa’. Come gruppo politico vigileremo molto attentamente su tale situazione in tutte le sedi preposte, nell’interesse dell’integrità del Comando e dei cittadini cesani”.