Cesa. Caso unico in Italia: ‘odg decadenza intero gruppo consiliare opposizione’

All’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale del 14/11/2023 alle ore 9:30 è stata messa la proposta di decadenza dalla carica dell’intero gruppo consiliare di opposizione – Uniti per Cesa -, che verrà votata dieci (10) giorni dopo in assenza degli interessati.

“La ritorsione è arrivata, dopo mesi di “avvertimenti”, dietrofront, chiacchiere a vuoto, smentite, bugie e silenzi. È un caso unico in Italia. Una vergogna assoluta”. Fanno sapere dal gruppo consiliare di minoranza UpC guidato da Amelia Bortone, Ernesto Ferrante, Carmine Alma e Paola Verde.

Il colpo di mano – si legge nella missiva della minoranza – “arriva ad otto mesi di distanza dall’avvio dell’iter (marzo 2023) e a 15 mesi dall’ultima assenza, adeguatamente motivata come forma di dissenso politico, ad una seduta del Consiglio Comunale, datata addirittura 15/07/2022. A nulla sono valse le missive con le ‘giustifiche’ inviate nei termini previsti e nessuna risposta è stata data alla richiesta di aggiornamento sullo stato dell’iter, inoltrata nel mese di luglio”.

Il procedimento è stato mantenuto “aperto per mesi e mesi al fine di colpire l’opposizione al momento ‘giusto’ e dopo aver messo a posto questioni interne alla maggioranza. Una decisione che appare ‘ad orologeria’ nel momento in cui il confronto su alcuni temi scottanti, il PUC e ‘Concorsopoli’ in primis, si è fatto più acceso e le voci critiche nell’opinione pubblica cesana, rispetto all’operato della maggioranza, iniziano finalmente a farsi sentire in maniera chiara e forte”.

“Evidente appare anche la ‘concomitanza’ con le elezioni provinciali, che conferma certi ‘accordi’ chiusi in stanze nemmeno tanto segrete nel mese di luglio alle spalle dell’elettorato e di chi siede legittimamente in Consiglio comunale, con decoro, schiena dritta, dignità e intransigenza. Logiche e modi di fare ‘politica’ (se così vogliamo definirla) che non ci appartengono minimamente, di cui abbiamo dato puntuale comunicazione a chi di dovere a tempo debito. Si vuole silenziare chi non la pensa come chi si illude di ‘comandare’.

“‘Il favore delle tenebre’ non ci piace. I compromessi non ci appartengono. Abbiamo sempre preferito agire alla luce del sole. Così è stato. E così sarà”.

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Redazione

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