Aversa. Chiesa del Carmine: “la Diocesi non è proprietaria del complesso”

La questione della chiesa del Carmine di via Abenavolo ad Aversa tiene ancora banco in città.

Dopo il sequestro dei giorni scorsi e l’ordinanza commissariale che invitava la Curia a ‘mettere in sicurezza l’area’, la stessa Diocesi di Aversa ha ‘rimanda’ al Comune tale ordinanza disconoscendo completamente il complesso monumentale. Dagli incartamenti emerge che l’immobile sia di proprietà del Demanio da oltre 37 anni.

La vicenda del Carmine nasce tutto dopo che un’associazione socio-culturale era scesa in campo, in modo volontario, nello svolgere lavori di ripristino del complesso come era successo con la Chiesa di San Domenico.

Il troppo clamore social con la richiesta di crowdfunding (raccolta fondi, ndr) e/o donazione di materiale aveva poi fatto scattare il sequestro da parte della Procura di Napoli Nord – Aversa.

Sulla Chiesa di S. Maria del Carmine vi è stata una confusione ingenerata dalla diffusione di informazioni parziali o inesatte da parte di giornali cartacei.

Spulciando gli incartamenti, la Chiesa del Carmine e l’area attigua, posti sotto sequestro preventivo dalla Stazione dei Carabinieri di Aversa lo scorso 5 febbraio 2024, sono in proprietà al Demanio dello Stato (ramo Finanze), a cui compete pertanto ogni opera di manutenzione, anche straordinaria come necessaria nel caso di specie. La diocesi di Aversa ha avuto in uso tali immobili sino a circa l’anno 2013, quando essi vennero consegnati al Provveditorato alle Opere Pubbliche per l’effettuazione di lavori di restauro, ad oggi incompleti e sospesi. Da quel momento, il comprensorio monumentale non è mai stato più restituito in uso alla stessa Diocesi.

L’ordinanza commissariale n. 10/2024, con la quale il Comune di Aversa ordina l’effettuazione dei lavori necessari all’eliminazione di ogni pericolo per la pubblica incolumità, non può essere notificata alla Diocesi normanna che, più volte ha ribadito, di non godere più dell’uso degli immobili in argomento sin da circa il 2013, né tantomeno ne ha la proprietà o può vantare alcun altro diritto reale.

Si aggiunge che la Curia di Aversa, sebbene non avesse più in uso gli immobili in argomento sin da circa il 2013, con ampia disponibilità e pieno spirito di collaborazione con tutte le Istituzioni interessate, si è comunque presa in custodia la struttura sequestrata dai Carabinieri operanti, sottoscrivendo il relativo verbale di sequestro.

Atteso lo stato di degrado complessivo ed il pericolo di crollo, considerate che anche le preoccupanti condizioni in cui versa la cupola della chiesa, la Diocesi auspica che le Autorità competenti valutino l’affidamento dell’immobile in sequestro ad altro soggetto, visti i fraintendimenti burocratici provocati dall’affidamento in custodia alla diocesi.

Redazione

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