Aversa. ‘Progetto Sport nei Parchi’, D’Angelo: “Su standard via Ruffilli, scelta inspiegabile”

“Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulla famigerata Delibera di G.M. n. 29 del 12.02.2021 approvata su proposta dell’Assessore all’Ambiente Caterino e dell’Assessore allo Sport e Cultura Melillo. In questa Delibera la Giunta Municipale individuava uno standard urbanistico in via Ruffilli per destinarlo ad attività sportive gratuite per i cittadini aversani da svolgersi all’aperto, secondo quanto previsto dalla “Linea di Intervento 2” dell’Avviso Pubblico, destinato ai Comuni, denominato “Progetto Sport nei Parchi”. Nell’Avviso Pubblico era letteralmente specificato che “Sport e Salute S.p.A. e Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI (le “Parti”), in data 10 novembre 2020, hanno siglato un Protocollo d’Intesa con il quale hanno convenuto di predisporre un Piano d’azione per la messa a sistema, l’allestimento, il recupero, la fruizione e la gestione di attrezzature, servizi ed attività sportive e motorie nei parchi urbani. Uno degli obiettivi del Piano è quello di promuovere in favore di tutti i Comuni italiani il progetto “Sport nei parchi”. Tale avviso pubblico scadeva il 15.02.2021 e la Delibera di G.M., come già detto, è datata 12.02.2021: come al solito, l’esecutivo targato Golia arriva sempre – ormai è una prassi consolidata – in zona cesarini e in affanno. E questo nonostante la Commissione Sport e Cultura avesse convocato l’Assessore competente, Melillo, in data 27.01.2021 e 09.02.2021 per discutere, tra gli altri punti all’o.d.g., anche l’individuazione delle zone all’interno dei parchi cittadini in cui permettere l’esercizio delle previste attività sportive”. Lo dichiara Eugenia D’Angelo, Consigliere Comunale – Gruppo PD e Presidente I Commissione – AA.GG.

“Era stata invitata anche l’Assessore all’Ambiente, Caterino, su altre questioni, ma in quella sede avrebbe avuto la possibilità di esprimere e di illustrare le sue valutazioni nel merito. Nessuna dei due assessori si è presentata alle convocazioni. In una attività amministrativa avente un minimo di programmazione si sarebbe dovuto cogliere al volo questa bellissima opportunità per sottrarre dal degrado e dall’incuria i parchi urbani aversani: Parco Balsamo, Parco Grassia, in primis; un’area nello stesso Parco Pozzi e magari un’area all’interno della zona PIP; per permettere ai cittadini delle varie zone di Aversa – sud, est, centro e nord – di poter praticare l’attività sportiva gratuita nelle immediate vicinanze della propria abitazione, anche a scopo cautelativo vista l’attuale pandemia COVID. Ma questo sarebbe ordinaria gestione in un’attività e in una programmazione amministrativa che tenga a cuore gli interessi della città e dei suoi cittadini. In questa ottica, la scelta dello standard urbanistico di via Ruffilli è inspiegabile: uno standard di dimensioni medio-piccole, ubicato in una strada senza uscita con un accesso strettissimo, nei pressi del Cimitero cittadino, che dovrebbe accogliere una notevole mole di bambini e adulti interessati a praticare sport a titolo gratuito, stante anche la chiusura delle palestre private. Non solo. Lo standard di via Ruffilli è di proprietà comunale e la I Commissione – competente al Patrimonio – non è mai stata consultata in merito a tale scelta e la Delibera di G.M. n. 29/2021 non è sottoscritta dall’Assessore al Patrimonio. E ancora: la I Commissione ha approvato il Regolamento per gli Standard Urbanistici già il 30.01.2020, poi trasmesso alla Commissione Statuto a febbraio 2020. Ad un anno, il Regolamento per gli Standard non è stato approvato in Commissione Statuto e, ovviamente, neanche portato all’esame del Consiglio Comunale. Perché? A noi, consiglieri comunali e presidenti di commissione, non è concesso saperlo. E allora chiediamo formalmente al Sindaco e agli Assessori firmatari della Delibera n. 29/2021: è legittimo supporre che la scelta di tale standard sia avvenuta sulla base di valutazioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi prioritari dei cittadini aversani? Che tale scelta sia frutto di una gestione compiacente del Patrimonio cittadino volto a favorire interessi privati, di cui l’Assessore Caterino si è fatta portavoce nella Giunta Municipale pur non rientrando nelle sue deleghe sia lo Sport che il Patrimonio? E che il Sindaco, insieme a tutta la Giunta Municipale, si sia reso complice di questa scelta logisticamente e amministrativamente inspiegabile oltre che profondamente errata? Appaiono, poi, quanto meno inopportune le melense dichiarazioni, via Facebook, dei due assessori tecnici – si chiarisce che l’Assessore Caterino è un assessore tecnico e non un assessore “politico” in quota PD – in cui si ergono e si autoincensano quali pilastri della legalità: questa si misura dalla trasparenza degli atti amministrativi e non da una ormai insopportabile autoproclamazione troppe volte esibita alla città e tradita dai fatti concreti. Un’ultima annotazione: il Sindaco dovrebbe sapere, se lo avesse mai letto, che lo Statuto del PD non prevede per i circoli cittadini il ruolo di Presidente del Partito ma solo del Coordinatore – Segretario – cittadino. La prossima volta prima di fare dichiarazioni pubbliche, studi. Per il resto, lasciamo ai cittadini le possibili deduzioni”.

Redazione

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